L’intolleranza religiosa è il nuovo razzismo. Emarginate e discriminate le minoranze
È in aumento l’intolleranza religiosa, che insieme al razzismo è divenuta una delle
principali cause degli attacchi contro le minoranze. È quanto emerge da un rapporto
su "La condizione delle minoranze e dei popoli indigeni nel mondo 2010", pubblicato
a cura di un’organizzazione internazionale non governativa, la Mrg – Gruppo internazione
per i diritti delle minoranze – che collabora con le Nazioni Unite e la Commissione
africana per i diritti umani e delle persone. Dal rapporto – ripreso da L’Osservatore
Romano – affiora che specie in Asia e in Africa la religione sta divenendo sempre
più pretesto per perpetrare violenze ai danni delle minoranze, più che per ragioni
di razza ed etnia. “L’intolleranza religiosa è il nuovo razzismo e molte comunità
che hanno sofferto per la discriminazione razziale nel passato, ora sono emarginate
per motivazioni religiose”, specifica il direttore dell’Mrg, Mark Lattimer. Il dato
di ulteriore preoccupazione è che tali disagi sono presenti anche tra le minoranze
dei Paesi europei e degli Stati Uniti, dove le comunità musulmane subiscono crescenti
controlli di sicurezza da parte delle autorità statali e dove gruppi politici razzisti
di estrema destra portano avanti campagne per colpire determinati gruppi. (C.F.)