2010-07-02 12:59:44

Mons. Migliore all'Ecosoc di New York: la tutela della dignità della donna è uno degli elementi di sviluppo del pianeta


Non si può concepire alcuna idea di sviluppo senza il “riconoscimento” dell’uguaglianza e della dignità delle donne. Lo ha affermato ieri a New York l’arcivescovo Celestino Migliore nel suo intervento all’Ecosoc, il Consiglio Economico-sociale dell'Onu. L’osservatore della Santa Sede alle Nazioni Unite ha parlato del rafforzamento del ruolo della donna, in particolare nella vita pubblica, invocando una maggiore tutela nel campo della salute e dell’istruzione. Il servizio di Alessandro De Carolis:RealAudioMP3  
E’ uno degli Obiettivi del Millennio per il quale le nazioni della terra hanno sottoscritto un solenne impegno: accrescere la dignità della donna, promuovendola dove è misconosciuta, difendendola dove è negata o minacciata. Dare potere alle donne e rispettare la loro dignità – ha affermato mons. Migliore - significa anche rispettare le loro capacità di servire e di dedicarsi alla società e alla famiglia”. L’osservatore della Santa Sede all’Onu di New York – appena nominato dal Papa nuovo nunzio apostolico in Polonia – ha riconosciuto “alcuni notevoli progressi” realizzati nel campo dell’integrazione sistematica delle donne nei processi di sviluppo socioeconomico. “Anche i Paesi in ritardo in molti aspetti dello sviluppo stanno dando più risalto al ruolo delle donne nella vita pubblica, soprattutto in campo politico”, ha riconosciuto, difendendo la “complementarità tra uomo e donna” ovvero, ha detto, “l’uguaglianza nella diversità: in cui l'uguaglianza e la diversità si basano su dati biologici, tradizionalmente espressi dalla sessualità maschile e femminile, e sul primato della persona”. Tuttavia, ha soggiunto, “l'uguaglianza non è l'identità e la differenza non è la disuguaglianza”, Dunque, rafforzare il ruolo delle donne per lo sviluppo significa, ha affermato, anzitutto “il riconoscimento dei doni e dei talenti di ogni donna” e, di conseguenza, la facoltà per loro di accedere alle “migliori cure sanitarie, all’istruzione e alle pari opportunità”.

Ciò non sempre avviene e la Santa Sede, ha ricordato l'osservatore vaticano, “constata con preoccupazione che le disuguaglianze tra individui e tra i Paesi prosperano e persistono varie forme di discriminazione, sfruttamento e oppressione delle donne e delle ragazze”, che andrebbero arginate con apposite misure legislative. Una forza di emarginazione è riscontrabile, ha indicato mons. Migliore, nel campo della salute, con uomini meglio curati delle donne. Al contrario, ha insistito il presule, “studi scientifici hanno dimostrato un miglioramento notevole nella riduzione della mortalità materna e infantile, rivelando l'importanza di investire in altri settori complementari relativi alle donne e le ragazze tra cui la nutrizione, la salute generale e l'istruzione”. Inoltre, il rafforzamento del ruolo della donna risulta “essenziale per lo sviluppo economico della famiglia e della società”, anche perché l'accesso per le donne "alla terra e alla proprietà, alle strutture di credito e alle pari opportunità per i servizi finanziari" contribuirà "a garantire la loro stabilità economica". Mons. Migliore ha concluso con un appello rivolto a società civile, Ong, associazioni femminili e organizzazioni confessionali: più “la dignità delle donne è tutelata e promossa - ha ripetuto - più la famiglia, la comunità e la società saranno davvero favorite".







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