Mons. Migliore all'Ecosoc di New York: la tutela della dignità della donna è uno degli
elementi di sviluppo del pianeta
Non si può concepire alcuna idea di sviluppo senza il “riconoscimento” dell’uguaglianza
e della dignità delle donne. Lo ha affermato ieri a New York l’arcivescovo Celestino
Migliore nel suo intervento all’Ecosoc, il Consiglio Economico-sociale dell'Onu. L’osservatore
della Santa Sede alle Nazioni Unite ha parlato del rafforzamento del ruolo della donna,
in particolare nella vita pubblica, invocando una maggiore tutela nel campo della
salute e dell’istruzione. Il servizio di Alessandro De Carolis: E’ uno degli
Obiettivi del Millennio per il quale le nazioni della terra hanno sottoscritto un
solenne impegno: accrescere la dignità della donna, promuovendola dove è misconosciuta,
difendendola dove è negata o minacciata. “Dare potere alle donne e rispettare
la loro dignità – ha affermato mons. Migliore - significa anche rispettare le loro
capacità di servire e di dedicarsi alla società e alla famiglia”. L’osservatore della
Santa Sede all’Onu di New York – appena nominato dal Papa nuovo nunzio apostolico
in Polonia – ha riconosciuto “alcuni notevoli progressi” realizzati nel campo
dell’integrazione sistematica delle donne nei processi di sviluppo socioeconomico.
“Anche i Paesi in ritardo in molti aspetti dello sviluppo stanno dando più
risalto al ruolo delle donne nella vita pubblica, soprattutto in campo politico”,
ha riconosciuto, difendendo la “complementarità tra uomo e donna” ovvero, ha detto,
“l’uguaglianza nella diversità: in cui l'uguaglianza e la diversità si basano su dati
biologici, tradizionalmente espressi dalla sessualità maschile e femminile, e sul
primato della persona”. Tuttavia, ha soggiunto, “l'uguaglianza non è l'identità e
la differenza non è la disuguaglianza”, Dunque, rafforzare il ruolo delle donne per
lo sviluppo significa, ha affermato, anzitutto “il riconoscimento dei doni e dei talenti
di ogni donna” e, di conseguenza, la facoltà per loro di accedere alle “migliori cure
sanitarie, all’istruzione e alle pari opportunità”. Ciò non
sempre avviene e la Santa Sede, ha ricordato l'osservatore vaticano, “constata
con preoccupazione che le disuguaglianze tra individui e tra i Paesi prosperano e
persistono varie forme di discriminazione, sfruttamento e oppressione delle donne
e delle ragazze”, che andrebbero arginate con apposite misure legislative. Una forza
di emarginazione è riscontrabile, ha indicato mons. Migliore, nel campo della salute,
con uomini meglio curati delle donne. Al contrario, ha insistito il presule, “studi
scientifici hanno dimostrato un miglioramento notevole nella riduzione della mortalità
materna e infantile, rivelando l'importanza di investire in altri settori complementari
relativi alle donne e le ragazze tra cui la nutrizione, la salute generale e l'istruzione”.
Inoltre, il rafforzamento del ruolo della donna risulta “essenziale per lo sviluppo
economico della famiglia e della società”, anche perché l'accesso per le donne
"alla terra e alla proprietà, alle strutture di credito e alle pari opportunità per
i servizi finanziari" contribuirà "a garantire la loro stabilità economica".
Mons. Migliore ha concluso con un appello rivolto a società civile, Ong, associazioni
femminili e organizzazioni confessionali: più “la dignità delle donne è tutelata e
promossa - ha ripetuto - più la famiglia, la comunità e la società saranno davvero
favorite".