2010-07-01 14:41:14

Onu: nella Striscia di Gaza la ricostruzione è ancora un miraggio


“Attendiamo che il blocco venga rimosso e che vengano ripristinati i diritti fondamentali della popolazione”: così il capo dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), John Ging, racconta la situazione di Gaza 18 mesi dopo l’operazione israeliana denominata ‘Piombo fuso’ e quattro anni dopo l’imposizione dell’embargo da parte di Israele. “Non abbiamo ancora una lista dei prodotti che possono entrare a Gaza”, ha detto ancora al Sir. Il blocco delle merci, infatti, resta l’ostacolo più grande alla ricostruzione: nella Striscia non possono entrare cemento, ferro né vetro. Tre quarti della popolazione vive ancora in abitazioni danneggiate e mentre il 78% delle strutture sanitarie sono state riparate, e così quelle legate all’erogazione dell’acqua, grave resta la situazione della corrente elettrica, che subisce interruzioni anche di 7 ore al giorno. Secondo una stima del Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (Unpd), servirebbero 527 milioni di dollari per riportare Gaza alle condizioni pre-belliche: l’Unrwa, intanto, ha stanziato 460 milioni di dollari per ricostruire le case di 2300 rifugiati, 100 scuole e un college di formazione per insegnanti; l’Unpd ha reperito, invece, 200 milioni destinati alle case dei non rifugiati. (R.B.)







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