2010-07-01 16:15:31

Gaza, riunione a Parigi sugli aiuti ai palestinesi


A Parigi è in programma una riunione internazionale sugli aiuti alla popolazione palestinese, a tre anni dalla Conferenza del 2007, sempre nella capitale francese. Ci saranno il rappresentante del Quartetto per il Medio Oriente, l’ex premier britannico Tony Blair, la titolare della politica estera europea, Catherine Ashton, e il primo ministro dell’Autorità Nazionale Palestinese, Salam Fayyad. Mentre si discute di aiuti ai palestinesi, fonti di Ankara hanno confermato l'incontro tra il ministro del Commercio israeliano, Ben Eliezer, e il ministro degli Esteri turco, Ahmet Davutoglu, dopo le tensioni dei giorni scorsi tra lo Stato ebraico e la Turchia per il blitz israeliano alla flottiglia pro Gaza. In questo quadro, quale aiuto può dunque dare la comunità internazionale alla popolazione palestinese? Giada Aquilino lo ha chiesto a Vittorio Parsi, docente di Relazioni internazionali all’Università Cattolica di Milano:RealAudioMP3


R. - Intanto c’è bisogno di aiuti materiali, di cui la popolazione palestinese ha una drammatica necessità, tanto più in questo momento di crisi economica. Credo però che l’aiuto più importante sia quello politico: la situazione della regione sta evolvendo negativamente, in maniera precipitosa, col rischio di un conflitto regionale. Credo che pure all’interno del governo israeliano e delle autorità politiche israeliane ci sia la consapevolezza che, se non si produce un salto di qualità, anche assumendosi qualche rischio in più, la situazione possa diventare difficile da contenere; le conseguenze potrebbero essere disastrose.

D. – Qual è il ruolo della Turchia?

R. - La Turchia sta facendo una politica nuova, nel senso che sta guardando al Medio Oriente come all’area principale del suo posizionamento politico futuro. Questo, chiaramente, produce delle conseguenze, sia in termini di tensione crescente tra Turchia e Stati Uniti e tra Turchia e gli altri Paesi della Nato, nel momento in cui questi Paesi e quest’organizzazione sono più coinvolti nelle politiche mediorientali, e sia in termini di riposizionamento nei confronti di Iran, Siria e Libano e complessivamente degli altri Paesi della regione.







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