India: condannato deputato dell’Orissa per le violenze anticristiane del 2008
“Un segnale positivo, che dimostra alla popolazione che i criminali non possono scappare
alla punizione. La legge li segue, anche se a volte ci vuole tempo”: così l’arcivescovo
di Cuttack-Bhubaneswar, Raphael Cheenath, commenta all'agenzia Asianews la condanna
a 7 anni di carcere inflitta a Manoj Pradhan, deputato del partito nazionalista indù
eletto nel distretto di G Udaygiri, ritenuto colpevole di aver partecipato alle violenze
anticristiane dell’estate 2008. Il distretto dell’Orissa in questione, in effetti,
è stato tra i più colpiti dagli scontri e molti pensano che dietro vi sia proprio
il Baratiya Janatha Party, che promuove “il ritorno dell’India all’induismo. Certo,
sarebbe stato meglio condannarlo all’ergastolo ma è un buon segnale lo stesso che
fa tornare alla popolazione la speranza nei giudici”, ha proseguito il presule che
ha parlato anche della pacificazione nell’area: “Abbiamo due persone impegnate nel
campo, padre Nicholas e fratello Mark – ha detto – che hanno vissuto a Kandhamal e
lavorano a tempo pieno per la pace e la riconciliazione, spostandosi di villaggio
in villaggio e promuovendo incontri fra indù e cristiani: i primi stanno cambiando
in meglio nei confronti dei nostri fratelli e molti esprimono dolore nei confronti
delle violenze subite dai cristiani”. Infine, il vescovo si è espresso sulla situazione
della Chiesa nell’area: “Alcuni segnali ci dicono che diventa più forte – ha detto
– la fede dei sacerdoti e dei fedeli emerge sempre più. In pochi giorni completeremo
duemila nuove case per la popolazione. I sistemi educativi e quelli di recupero stanno
funzionando molto bene, anche se il sostegno e la riabilitazione vanno a rilento”.
(R.B.)