Schumann e Chopin in primo piano al Festival Pontino di Musica
L’omaggio ai quarant’anni del Campus Internazionale di Musica, un omaggio ad Heinz
Holliger, gli ottant’anni del compositore spagnolo Luis De Pablo, i due bicentenari
di Robert Schumann e Fryderyk Chopin e una rarità di Mozart, la Fasching Pantomime
K. 446 nella rielaborazione a cura di Quirino Principe, sono alcuni degli appuntamenti
della 46.ma edizione del Festival Pontino di Musica che si inaugura oggi. Il servizio
di Luca Pellegrini: (Musica)
La
musica in Italia dovrebbe ricordare e festeggiare quest’anno un’importante ricorrenza,
ossia i 40 anni di attività del benemerito Campus internazionale di musica di Latina,
che - dal 1970 - promuove concerti, tavole rotonde e corsi di interpretazione musicale.
Una realtà che nel corso degli anni si è fortemente legata al territorio e ha allo
stesso tempo accolto artisti, musicisti e compositori provenienti da tutto il mondo.
Il Festival Pontino pone giustamente al centro delle sue attenzioni la storia e la
memoria del Campus, dedicandogli proprio l’apertura con i consueti Incontri sulla
Musica Contemporanea che raccoglieranno a Latina compositori, storici dell’arte, scrittori,
musicologi, musicisti e direttori d’orchestra, per ripercorrere insieme la storia
del Campus con uno sguardo al futuro e ai prossimi progetti dell’istituzione pontina.
L’architetto Riccardo Cerocchi, presidente del Campus e infaticabile
animatore, confida ai nostri microfoni qual è la maggiore soddisfazione nell’aver
tagliato il traguardo dei quarant’anni di vita, proprio in uno dei momenti più difficili
nella storia culturale e musicale italiana:
La soddisfazione
di vederci oggetto di attenzione da parte di altre iniziative culturali, che ci hanno
voluto dare degli incarichi e per cui dalla semplice attività concertistica, come
quella che in genere si conosce in tutta l’Italia, siamo passati all’interesse per
la didattica. Abbiamo insegnato alle scuole ed abbiamo istituito i corsi di alto perfezionamento
di Sermoneta, un campus tra i più importanti che ci siano oggi in Italia e in Europa,
per via di maestri che sono sempre cresciuti - essi stessi - di importanza e di fama
proprio in considerazione del modello e del criterio con cui i corsi venivano portati
avanti”.
Don Giovanni Carli Ballola,
uno dei più stimati e affermati storici della musica italiana, è molto sincero nel
descrivere che cosa ha significato e cosa oggi ancora significa il Campus di Sermoneta:
R.
- Significa soprattutto libertà e quindi libertà di scelte, libertà di vedute e libertà
da condizionamenti politici e da condizionamenti anche culturali e questo perché ci
sono le chiusure, le preclusioni, le inclusioni di questo tipo. E’ stata una delle
rassegne più perspicaci, più acute e più avveniristiche della musica contemporanea.
Ci troviamo, quindi, di fronte ad un’istituzione che è una rara perla, soprattutto
tenendo presente il disastro in cui versa attualmente non solo la musica e non tanto
la musica, ma diciamo pure tutta la cultura italiana.
D.
- Negli anni ’80, il Campus fu protagonista di uno dei più importanti Convegni sulla
musica sacra che è rimasto nella memoria non solo degli studiosi…
R.
- E’ stato un convegno molto aperto a tutte le correnti, a tutte le scelte artistiche
relative alla musica sacra: c’erano i medievalisti; c’erano i cultori del periodo
cosiddetto barocco; c’erano anche i cultori della musica sacra dell’Ottocento; un
campo molto disatteso e sul quale gravano tuttora pesanti equivoci; e, c’erano i cultori
e gli studiosi della musica moderna e della musica contemporanea.
D.
- Professore, qual è stata e quale è ancora oggi l’importanza del Campus di Sermoneta
e del Festival Pontino nel panorama musicale internazionale?
R.
- Ha avuto un’importanza ineludibile, perché - stando ai miei ricordi e stando anche
ad esperienze più recenti - al campus è passato un grande numero di compositori, di
strumentisti, di concertisti, di ensemble provenienti da tutte le parti d’Europa.
E’ stata una palestra per le forze emergenti sia del concertismo, sia della musicologia.
(Montaggio a cura di Maria Brigini)