2010-06-28 14:51:54

Spagna: modifiche alla legge sull’aborto, i vescovi continuano la protesta


In Spagna il Consiglio dei ministri ha varato un regio decreto di modifica alla legge sull’aborto approvata lo scorso 24 febbraio e che dovrebbe entrare in vigore il 5 luglio prossimo. La modifica, riporta L’Osservatore Romano, prevede che le minori di 16 e 17 anni potranno sì abortire entro la 14esima settimana, come tutte le altre donne, ma dovranno dimostrare al medico di avere informato almeno uno dei genitori. In caso di conflitto con essi, che impedirà alla giovane di ottenerne il consenso scritto, sarà il medico ad autorizzare l’intervento, previa sollecitazione di un rapporto informativo sulla situazione della paziente ad opera di uno psicologo o di un assistente sociale. Le donne, inoltre, prima di sottoporsi a interruzione volontaria di gravidanza, potranno ricevere informazioni in tutti i centri sanitari pubblici o privati accreditati sugli aiuti statali, i diritti in materia di gravidanza e maternità, come gli assegni familiari e i benefici fiscali. Il decreto stabilisce, inoltre, la natura dell’assistenza clinica che deve determinare con diagnosi precoce l’esistenza di eventuali malattie del nascituro: un organo collegiale consultivo composto da specialisti in ginecologia, ostetricia e pediatria. Intanto proseguono le manifestazioni contro la legge, che di fatto depenalizza l’aborto fino alla 22esima settimana in caso di grave malformazione del feto o di rischi per la salute psicofisica della donna, da parte dei movimenti nazionali per la vita e del mondo cattolico. “Continueremo a dar voce a coloro che nasceranno per difendere il loro diritto alla vita – scrivono i vescovi spagnoli – e offrire un appoggio reale alle donne gestanti in difficoltà. (R.B.)







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