La Sala Stampa Vaticana sulle risorse finanziarie di “Propaganda fide”: sono al servizio
dell’evangelizzazione e delle missioni
Dinnanzi alle notizie che da tempo si continuano a diffondere sul conto della Congregazione
per l’Evangelizzazione dei Popoli, la Sala Stampa della Santa Sede richiama alcuni
dati oggettivi a “tutela della buona fama di tale importante organismo della Santa
Sede e della Chiesa Cattolica”. La nota si sofferma in particolare sulle modalità
attraverso le quali la Congregazione ricava le sue risorse finanziarie. E ribadisce
che la Congregazione "ha meritato e merita il sostegno di tutti i cattolici". Il servizio
di Alessandro Gisotti: La nota della
Sala Stampa vaticana ricorda innanzitutto che la Congregazione “De Propaganda Fide”
è chiamata “a dirigere e coordinare in tutto il mondo l’opera dell’evangelizzazione
e la cooperazione missionaria”. Il dicastero vaticano elargisce ogni anno alle Chiese
dei territori ad essa soggetti un sussidio finanziario ordinario. Finanzia, inoltre,
tutta una serie di iniziative per la formazione del clero, ma anche in favore dell’infanzia
e dei poveri. Tale vasta opera, viene sottolineato, “richiede una quantità non indifferente
di risorse finanziarie”. La Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, prosegue
la nota, “ricava le sue risorse principalmente dalla colletta della Giornata Missionaria
Mondiale, interamente distribuita tramite le Pontificie Opere Missionarie nazionali,
e, in secondo luogo, dai redditi del proprio patrimonio finanziario ed immobiliare”.
Tale patrimonio, rammenta la nota, “si è formato nel corso dei decenni grazie a numerose
donazioni di benefattori di ogni ceto, che hanno inteso lasciare parte dei loro beni
a servizio della causa dell’Evangelizzazione”.
La “valorizzazione di
tale patrimonio – prosegue il comunicato – è naturalmente un compito impegnativo e
complesso, che si deve avvalere della consulenza di persone esperte sotto diversi
profili professionali e che, come tutte le operazioni finanziarie, può essere esposto
anche ad errori di valutazione e alle fluttuazioni del mercato internazionale”. Tuttavia,
informa la nota, “a testimonianza dello sforzo per una corretta gestione amministrativa
e della crescente generosità dei cattolici, tale patrimonio ha continuato ad incrementarsi”.
Al tempo stesso, si legge, “nel corso degli ultimi anni, si è progressivamente fatta
strada la consapevolezza della necessità di migliorarne la redditività e, a tale fine,
sono state istituite strutture e procedure tese a garantirne una gestione professionale
e in linea con gli standard più avanzati”. La nota mette infine l’accento sul fatto
che se si “considera il rapporto tra la quantità del personale impiegato e le risorse
distribuite, si potrà verificare con facilità che i costi di gestione sono di gran
lunga inferiori a qualsiasi organizzazione internazionale impegnata nel campo della
cooperazione”.