2010-06-28 14:50:09

La Sala Stampa Vaticana sulle risorse finanziarie di “Propaganda fide”: sono al servizio dell’evangelizzazione e delle missioni


Dinnanzi alle notizie che da tempo si continuano a diffondere sul conto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, la Sala Stampa della Santa Sede richiama alcuni dati oggettivi a “tutela della buona fama di tale importante organismo della Santa Sede e della Chiesa Cattolica”. La nota si sofferma in particolare sulle modalità attraverso le quali la Congregazione ricava le sue risorse finanziarie. E ribadisce che la Congregazione "ha meritato e merita il sostegno di tutti i cattolici". Il servizio di Alessandro Gisotti:RealAudioMP3  
La nota della Sala Stampa vaticana ricorda innanzitutto che la Congregazione “De Propaganda Fide” è chiamata “a dirigere e coordinare in tutto il mondo l’opera dell’evangelizzazione e la cooperazione missionaria”. Il dicastero vaticano elargisce ogni anno alle Chiese dei territori ad essa soggetti un sussidio finanziario ordinario. Finanzia, inoltre, tutta una serie di iniziative per la formazione del clero, ma anche in favore dell’infanzia e dei poveri. Tale vasta opera, viene sottolineato, “richiede una quantità non indifferente di risorse finanziarie”. La Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, prosegue la nota, “ricava le sue risorse principalmente dalla colletta della Giornata Missionaria Mondiale, interamente distribuita tramite le Pontificie Opere Missionarie nazionali, e, in secondo luogo, dai redditi del proprio patrimonio finanziario ed immobiliare”. Tale patrimonio, rammenta la nota, “si è formato nel corso dei decenni grazie a numerose donazioni di benefattori di ogni ceto, che hanno inteso lasciare parte dei loro beni a servizio della causa dell’Evangelizzazione”.

La “valorizzazione di tale patrimonio – prosegue il comunicato – è naturalmente un compito impegnativo e complesso, che si deve avvalere della consulenza di persone esperte sotto diversi profili professionali e che, come tutte le operazioni finanziarie, può essere esposto anche ad errori di valutazione e alle fluttuazioni del mercato internazionale”. Tuttavia, informa la nota, “a testimonianza dello sforzo per una corretta gestione amministrativa e della crescente generosità dei cattolici, tale patrimonio ha continuato ad incrementarsi”. Al tempo stesso, si legge, “nel corso degli ultimi anni, si è progressivamente fatta strada la consapevolezza della necessità di migliorarne la redditività e, a tale fine, sono state istituite strutture e procedure tese a garantirne una gestione professionale e in linea con gli standard più avanzati”. La nota mette infine l’accento sul fatto che se si “considera il rapporto tra la quantità del personale impiegato e le risorse distribuite, si potrà verificare con facilità che i costi di gestione sono di gran lunga inferiori a qualsiasi organizzazione internazionale impegnata nel campo della cooperazione”.







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