Si è spento sabato scorso a Roma, all'età 83 anni, Alceste Santini, uno dei vaticanisti
più noti e stimati, non solo in Italia. Aveva esordito nella sua attività giornalistica
con le testate “Il Paese” e “Paese Sera”, ed era poi stato per decenni firma autorevole
e rispettata del quotidiano “l’Unità”, allora quotidiano del Partito comunista italiano.
Negli ultimi anni era stato editorialista de “Il Mattino”, informando sempre i suoi
lettori sulla Chiesa e sulla Santa Sede "con atteggiamenti - scrive l'Osservatore
Romano - mai pregiudizialmente ostili". In collegamento con “Neues Forum Dialog” di
Vienna, aveva fondato e diretto la rivista “Religioni Oggi Dialogo”, per favorire
il confronto tra mondi politici e culturali diversi e contribuire, negli anni del
gelo tra est e ovest, al superamento di un’Europa divisa in sfere di influenza contrapposte.
"Uomo onesto e buono, tra i suoi meriti, - ricorda l'organo vaticano - va sottolineato
la benevolenza rispettosa verso i colleghi più giovani, per i quali in molti casi
è stato un punto di riferimento e di sostegno". Dopo la caduta dei muri, tra il 1989
e il 1991, Santini promosse iniziative culturali incentrate sulla “geografia del dialogo”.
Tra i suoi libri, quasi tutti di argomento religioso, vanno ricordati i recenti "Giovanni
Paolo II. I viaggi nel mondo. In cammino per la pace", "L’eredità di Papa Wojtyła.
Le sfide ancora aperte del Papa che ha sconfitto il comunismo" e "Le sfide del nuovo
Papa. Laicità, relativismo, scienza". Il presidente della Repubblica Italiana, Giorgio
Napolitano, ha espresso in un messaggio sentimenti di vicinanza alla famiglia, “nel
ricordo delle molte occasioni di incontro - ha scritto - che mi diedero modo di apprezzare
la serietà e la misura di Alceste Santini come giornalista a lungo dedicatosi all’osservazione
e al commento delle vicende della Chiesa cattolica e del suo rapporto con la società
italiana”. (R.P.)