2010-06-28 15:56:39

I vescovi congolesi ai politici della RDC: siate strumenti a servizio della carità


28 giugno 2010

“La politica resta l’alto luogo della pratica della carità”: si rivolgono con queste parole i vescovi della Repubblica Democratica del Congo ai politici, nella lettera scritta in occasione del giubileo d’oro dell’indipendenza del Paese. “Ambasciatori di Cristo negli ambienti politici”: questo il titolo del messaggio che i presuli hanno firmato al termine della 46.ma Assemblea generale svoltasi a Kinshasa dal 21 al 25 giugno. “Dovete svegliarvi e restare svegli per conformare la vostra vita alla vostra fede” scrivono i vescovi a quanti sono impegnati nella politica, sottolineando che la celebrazione del 50.mo anniversario dell’indipendenza della Repubblica Democratica del Congo ricorre proprio alla vigilia delle elezioni generali e all’indomani della seconda Assemblea per l’Africa del Sinodo dei vescovi svoltasi a Roma nell’ottobre dello scorso anno. “Impegnarsi in politica significa impegnarsi a servire - aggiungono i vescovi – la politica non può in alcun caso essere ridotta ad una corsa agli onori e al denaro … suo compito è la creazione di una società in cui i cittadini devono preoccuparsi di riconoscere in ciascuno un fratello o una sorella e di trattarlo come tale”. L’appello della Conferenza episcopale ai politici è ad un impegno per il bene comune, “perché la politica ritrova i suoi titoli di nobiltà nell’instaurazione delle condizioni istituzionali per la coesistenza pacifica e feconda tra gli uomini, all’interno di una vita democratica e di libertà pubblica”. “Che i ruoli di comando siano attribuiti a persone sulla base dei loro meriti, della loro competenza o esperienza … persone decise a resistere alla corruzione, al nepotismo, al favoritismo e al clientelismo” affermano i presuli. Ai politici che vogliono essere discepoli di Cristo si richiede una vita impregnata di verità di fede e di convinzioni religiose profonde, non nomadismo politico, mentre compito della Chiesa, si legge nel messaggio, è richiamare alla mobilitazione “per l’unità della famiglia e per la dignità della persona umana, soprattutto per quanto concerne il diritto inalienabile alla vita, alla libertà, all’educazione, al lavoro ad un salario decente e alla salute”. Infine la Conferenza episcopale esorta ad elezioni credibili ed interpella ciascuno sui profondi motivi delle proprie scelte, ricordando che la legge deve imperativamente guardare alla protezione del più debole. I vescovi concludono il loro messaggio raccomandando la lotta alla corruzione, denunciando la tendenza ad aderire a movimenti esoterici ed auspicando che gli attori politici cattolici trovino nuovi efficaci mezzi per tradurre la dottrina sociale della Chiesa in cultura della politica e dell’economia. (T.C.)

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