Cattolici polacchi e ortodossi russi insieme per superare il passato e guardare
al futuro
Un documento scritto a ‘quattro mani’, cattolici polacchi e ortodossi russi, per aiutare
le rispettive nazioni a superare un comune, doloroso passato e muoversi, invece, in
direzione della riconciliazione. Così L’Osservatore Romano racconta l’impegno assunto
congiuntamente dalla Conferenza episcopale polacca e dalla Chiesa ortodossa russa,
più vicine soprattutto dopo il grave incidente avvenuto a Smolensk il 10 aprile scorso,
che ha decapitato i vertici della Polonia. Dopo il disastro aereo, infatti, i governi
polacco e russo si sono molto avvicinati, e la cosa non è sfuggita ai rappresentanti
della Chiesa cattolica polacca e della Chiesa ortodossa russa. “Come cristiani dobbiamo
riflettere sulla storia dei nostri Paesi e auspicare amore reciproco e cooperazione”,
è stato il commento del vescovo ausiliare di Tarnów, Stanislaw Budzik, che è anche
segretario della Conferenza episcopale polacca. Il documento sarà redatto in due parti
e dedicato soprattutto alle sfere di cooperazione attuale e futura tra le due Chiese
che hanno raggiunto un’intesa sul testo e hanno deciso di affrontare i problemi nello
spirito della compassione di Cristo e del perdono reciproco. Così, qualche giorno
fa, si è svolto un incontro a Varsavia tra mons. Budzik, l’arcivescovo emerito di
Gniezno, Henryk Józef Muszyski e il presidente episcopale per l’Ecumenismo, vescovo
Tadeusz Pikus e la delegazione ortodossa, composta da: il capo del Dipartimento per
le Relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, metropolita Ilarione,
il suo vice, l’igumeno Filippo, e il responsabile per i Paesi esteri, reverendo Sergiy
Zvonarev. Il documento, ha precisato Ilarione, non conterrà riferimenti politici,
preferendo “invitare al reciproco perdono e alla riconciliazione in modo che gli errori
del passato non si ripetano in futuro”. (R.B.)