2010-06-27 14:27:56

Mons. Mandara: le 51 nuove chiese che saranno edificate a Roma saranno anche punti di aggregazione sociale


Saranno 51 le parrocchie che nei prossimi mesi saranno edificate in quartieri periferici di Roma. I nuovi edifici di culto dovrebbero sorgere in aree in espansione della capitale. In una città che cresce rapidamente, sono destinate a diventare anche punti di aggregazione di interi quartieri. Ma quali sono i requisiti per l’edificazione di nuovi edifici di culto? Antonella Palermo lo ha chiesto a mons. Ernesto Mandara, vescovo ausiliare di Roma e segretario dell’Opera Romana per la Preservazione della fede e la provvista di nuove chiese presso il vicariato di Roma:RealAudioMP3  
R. - I requisiti riguardano innanzitutto il numero degli abitanti. Oltre alle parrocchie, c’è bisogno di costruire quelle che noi definiamo “centri sussidiari di culto”: ci sono cioè insediamenti di circa 5 mila abitanti, per cui si costruisce una cappella e delle aule di catechesi alle dipendenze della parrocchia più vicina. In altre diocesi, 5 mila abitanti si considerano sufficienti per l’istituzione di una parrocchia. Ma a Roma si tende ad istituire delle parrocchie che siano numericamente più consistenti. Ovviamente queste aree devono avere dei requisiti baricentrici rispetto all’abitato. Ed è anche necessario compiere tutta una serie di verifiche tecniche, in particolare di natura archeologica, per verificare se su quell’area sia possibile edificare o meno.

D. - Dal punto di vista urbanistico ed architettonico, lo stile dell’architettura per i luoghi di culto spesso nell’opinione corrente desta qualche perplessità. Lei cosa ne pensa?

R. - Questo è vero. E’ logico che sia difficile creare una sintesi fra un’immagine classica della chiesa e i nuovi stili architettonici. D’altronde è una sfida, questa, che non si può non cogliere. C’è un concorso a inviti, c’è una commissione di arte sacra che seleziona gli architetti da invitare. Devo dire che questa prassi consigliata dalla stessa Conferenza Episcopale ha dato negli ultimi anni degli ottimi frutti.

D. - Cosa rappresenta oggi la parrocchia per il tessuto sociale di Roma, per gli anziani, i disabili e tutto il mondo giovanile?

R. - La parrocchia a Roma è ancora un fortissimo centro di aggregazione e non solo religioso. La funzione aggregativa è una delle cose cui noi facciamo molta attenzione nella progettazione delle chiese e soprattutto nelle periferie. Dove manca assolutamente qualsiasi spazio aggregativo come può essere ad esempio una piazza, noi cerchiamo di realizzare all’interno del complesso parrocchiale un grande sagrato. Di fatto in certi tessuti urbani è l’unico spazio libero di aggregazione. Uno spazio, che si trova nel quartiere, dove la gente può stare liberamente.







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