2010-06-27 15:00:38

Kirghizistan alle urne per il referendum sulla riforma costituzionale


Kirghizistan al voto per il referendum sulla riforma della costituzione. I risultati sono previsti per domani. Nel Paese centroasiatico si temono problemi di ordine pubblico dopo gli scontri interetnici delle scorse settimane che hanno causato oltre 300mila sfollati interni. Il servizio Giuseppe D’Amato:RealAudioMP3



Un referendum per voltare pagina. Se i “sì” oggi vinceranno il Kirghizistan diventerà la prima repubblica parlamentare dell’Asia centrale ex sovietica. Gli altri due obiettivi dichiarati sono quelli di riprendere la strada verso una piena democrazia ed il ritorno alla stabilità. Nelle scorse settimane il sud del Paese è stato sconvolto da gravissimi scontri interetnici, che, per ammissione dello stesso governo kirghizo, avrebbero provocato forse 2 mila morti. I quasi 100 mila profughi, riparati in Uzbekistan, sono stati nel frattempo rimpatriati, mentre alcune centinaia di migliaia sarebbero ancora gli sfollati, che non vogliono o non possono rientrare a casa. “Siamo sull’orlo di un precipizio – ha detto la leader ad interim Roza Otunbaieva al suo seggio elettorale ad Osh, epicentro degli scontri”. “Il referendum mostrerà che il Paese è unito come unito è il suo popolo, che crede in noi”. Il governo provvisorio, instauratosi dopo la sollevazione popolare di aprile contro l’ex presidente Bakiev, cerca la legittimazione popolare. Questa l’interpretazione più comune data agli esperti. La Otunbaieva dovrebbe ottenere il mandato di capo dello Stato fino al 31 dicembre 2011, senza possibilità di ricandidarsi. La consultazione è sostenuta da Onu, Stati Uniti e Russia. Si teme che il Kirghizistan possa piombare nel caos. All’ultimo momento osservatori delle organizzazioni internazionali sono stati inviati nel Paese asiatico. Solo 2 mila sono i seggi aperti per 2,3 milioni di aventi diritto. Tante sono le code formatesi. Per i 3 quesiti referendari è stato poi deciso di cancellare la barriera dei quorum.








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