2010-06-26 14:42:57

Nasce a Pescara l’Associazione "Beati Maria e Luigi" dedicata ai coniugi Beltrame Quattrocchi


Il 18 giugno scorso, a Pescara, è nata l’associazione "Beati Maria e Luigi", dedicata alla prima coppia di sposi elevata alla gloria degli altari da Giovanni Paolo II nel 2001: Maria e Luigi Beltrame Quattrocchi. L’associazione, fortemente voluta dalla figlia Enrichetta, l’unica dei quattro, tutti diventati religiosi, ancora in vita, darà seguito al lavoro della Fondazione già esistente e s’impegnerà nella promozione del modello di santità laicale e coniugale che la coppia rappresenta. L’associazione è stata presentata alla comunità parrocchiale di Santa Caterina da Siena. Lo statuto, approvato dal vescovo di Pescara, Tommaso Valentinetti, impone che al vertice sia sempre una coppia di sposi, novità storica per la Chiesa: i primi sono Attilio Danese e Giulia Paola Di Nicola. Gli obiettivi, esplicitati nello statuto, sono: la conoscenza della vita, delle virtù e della spiritualità dei beati coniugi, la conversione permanente della vita dei propri membri nel conformarsi sempre più al Vangelo sull’esempio della coppia; la formazione dei membri al servizio nella Chiesa e nella società, in modo particolare degli sposi e dei genitori; l’aiuto e la collaborazione alla postulazione della causa di canonizzazione dei beati Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi. I punti principali della spiritualità coniugale ispirata dagli sposi è particolarmente necessaria in un periodo in cui viene evidenziata la difficoltà di restare uniti nel matrimonio, mentre divorzi e separazioni sono diventati costume diffuso: “Da Maria e Luigi possiamo apprendere a vivere l’amore per l’altro considerato un vicario di Gesù in persona – dicono i presidenti – e a vivere nutrendoci di "tre pani", come diceva Maria, la vita spirituale, ossia l’Eucarestia, la Parola di Dio e la sua volontà che si manifesta negli eventi quotidiani e che chiamavano la "fedeltà nel minimo", la considerazione della solennità delle azioni apparentemente insignificanti che ogni giorno si vivono in famiglia”. Enrichetta ha ricordato, inoltre, che la mamma aveva un motto importante: "Guardare la realtà dai tetti in su", cioè non chiudersi all’orizzonte terreno, non appiattire il proprio sguardo sugli eventi, ma prendere distanza da essi e approfondire il senso che hanno per lo Spirito. (R.B.)







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