Il Papa in visita al Centro "Don Orione" e alle claustrali Domenicane: la Chiesa sia
pura e santa
“La statua restaurata della Madonna di Monte Mario è un ponte di speranza” fra il
cielo e la terra e da essa “trarremo la forza per affrontare i tanti problemi difficili
del nostro tempo”. Con queste parole, il Papa si è rivolto alla folla che questa mattina
lo ha atteso al Centro “Don Orione” di Monte Mario, a Roma, per assistere alla benedizione
della statua della Madonna, restaurata e ricollocata al suo posto dopo i danni subiti
nell’ottobre scorso a causa del maltempo. Salutato da una folla festante, Benedetto
XVI si è poi recato in visita alle suore di clausura Domenicane del vicino Monastero
di Santa Maria del Rosario. Alle claustrali, il Pontefice ha chiesto di pregare per
la purezza della Chiesa. La cronaca del nostro inviato, Federico Piana:
(canto)
Uomini
e donne, giovani e anziani, intere famiglie. Sono state centinaia le persone giunte
da ogni parte d’Italia al Centro Don Orione di Monte Mario a Roma per assistere alla
benedizione della statua “Maria salus popoli romani” e stringersi con la preghiera
intorno a Benedetto XVI, accolto dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno e dal superiore
degli orionini, Don Flavio Peloso. Un doppio amore, quello per la Vergine e per il
Papa, sottolineato da canti di gioia e sventolio di fazzoletti, sopratutto quando
il Santo Padre ha ufficialmente restituito alla città questo simbolo imponente di
amore e devozione, che si temeva perduto per sempre quando un temporale, all’inizio
dello scorso ottobre, l’aveva parzialmente distrutta. Una statua che - dice il Papa
nel suo discorso - è legata intimamente alla storia più tragica della città eterna: “Statua
che è memoria di eventi drammatici e provvidenziali, scritti nella storia e nella
coscienza della Città. Infatti, essa fu collocata sul colle di Monte Mario nel 1953,
ad adempimento di un voto popolare pronunciato durante la seconda guerra mondiale,
quando le ostilità e le armi facevano temere per le sorti di Roma”. Ed
è proprio in questi istanti drammatici che - ricorda Benedetto XVI - dalle opere romane
di Don Orione partì l’iniziativa di una raccolta di firme per un voto alla Madonna
cui aderirono oltre un milione di cittadini:
“Il Venerabile Pio XII
raccolse la devota iniziativa del popolo che si affidava a Maria e il voto fu pronunciato
il 4 giugno del 1944, davanti all’immagine della Madonna del Divino Amore. Proprio
in quel giorno, si ebbe la pacifica liberazione di Roma”. Per ringraziare
la Madre celeste, rievoca ancora il Papa, gli Orionini vollero la statua grande e
collocata in alto e sovrastante la città per rendere omaggio alla santità eccelsa
della Madre di Dio, la quale, umile in terra, “è stata esaltata al di sopra dei cori
angelici nei regni celesti”:
“Maria, Madre di Dio e nostra, sia sempre
in cima ai vostri pensieri e ai vostri affetti, amabile conforto delle anime vostre,
guida sicura delle vostre volontà e sostegno dei vostri passi, ispiratrice suadente
dell'imitazione di Gesù Cristo”. Tappa successiva
di questa giornata all’insegna di Maria, la visita al non lontano monastero domenicano
di Santa Maria del Rosario a Monte Mario. Qui, accolto dalla superiora Suor Maria
Angelica Ubbriaco e dalle sue consorelle, Benedetto XVI si è soffermato sul valore
della vita contemplativa:
“La vostra consacrazione al Signore
nel silenzio e nel nascondimento è resa feconda e ricca di frutti, non solo in ordine
al cammino di santificazione e di purificazione personale, ma anche rispetto a quell’apostolato
di intercessione che svolgete per la Chiesa intera, perché possa comparire pura e
santa al cospetto del Signore. Voi, che ben conoscete l’efficacia della preghiera,
sperimentate ogni giornoquante grazie di santificazione essa
possa ottenere alla Chiesa”. Al termine della visita, intorno alle 12.00,
il Santo Padre ha fatto ritorno in Vaticano.