Congo: la Caritas Goma per le vittime della “guerra dimenticata” dell’est del Paese
Le vittime silenziose delle “guerre dimenticate” sono soprattutto le donne con i loro
bambini. È il caso delle donne del nord Kivu, nell’est della Repubblica Democratica
del Congo, dove gruppi armati, locali e stranieri, da circa 15 anni seminano morte
e distruzione. Ancora oggi, nonostante la presenza dei Caschi Blu (il cui numero è
però destinato a diminuire) della Missione della Nazioni Unite in Congo (Monuc), gli
abitanti dei villaggi a nord di Goma (il capoluogo del nord Kivu) sono costretti a
passare la notte all’addiaccio, nella foresta, per timore delle incursioni notturne
dei diversi gruppi armati che agiscono nell’area. Le donne sono particolarmente colpite,
perché la Rdc ha il triste primato di essere uno dei Paesi con il più alto numero
di violenze sessuali del mondo. Violenze che sono usate come vere e proprie “armi”
per intimorire la popolazione e indurla alla fuga. La Chiesa cattolica di Goma ha
avviato un progetto di reinserimento socio-economico delle donne vittime dei conflitti
armati. Il progetto, finanziato dalla Caritas Australia e gestito da Caritas Goma,
mira a fornire 400 donne di un kit composto da sementi di fagioli, mais, amaranto,
cavoli, carote e melanzane, nonché di animali da riproduzione per riavviare l’allevamento.
Caritas Goma ha inoltre avviato un programma di sostegno nutrizionale per i bambini.
Questo consiste non solo nella distribuzione di viveri, con l’appoggio del Programma
Alimentare Mondiale, ma anche nella somministrazione di medicinali e nell’educazione
alimentare delle madri. Esiste infine un programma di emergenza per i casi di grave
malnutrizione, gestito da Caritas Goma insieme all’Unicef. Purtroppo nonostante le
cure, molti bambini muoiono, mentre altri subiscono danni irrecuperabili al cervello.
(R.P.)