Vescovi della Romania: il Crocifisso "non discrimina nessuno"
“La presenza dei simboli religiosi cristiani nei luoghi pubblici, e segnatamente la
presenza della Croce, riflette il sentimento religioso dei cristiani di tutte le confessioni
e non ha intenzione di discriminare nessuno. Non impone una religione, ma è segno
di altruismo, generosità e solidarietà”. E’ quanto ribadiscono i vescovi della Conferenza
episcopale di Romania intervenendo sulla questione dell’esposizione del Crocifisso
nei luoghi pubblici. “La Croce – si legge nella dichiarazione inviata alla Corte Europea
dei Diritti dell’Uomo e ripresa dall'agenzia Sir - è inoltre un simbolo culturale
e sociale, da cui hanno tratto ispirazione le identità e i valori delle nazioni che
compongono l’Europa. Per molte nazioni dell’Europa Orientale, tra le quali la Romania,
la Croce rappresenta pure il simbolo della speranza e della lotta per la libertà.
Nel periodo caratterizzato dal regime comunista i simboli religiosi furono proibiti
e, dopo la caduta del comunismo, la ritrovata possibilità di esporli in pubblico è
stata considerata una vittoria della democrazia e della libertà sopra il totalitarismo
e l’oppressione”. Di conseguenza “non si deve proibire alle società di tradizione
cristiana l’affissione pubblica dei simboli religiosi. Una siffatta proibizione non
solo significherebbe calpestare la libertà religiosa ma comporterebbe per tali società
non poter trasmettere alle generazioni successive la propria identità e i propri valori”.
(R.P.)