2010-06-23 15:09:27

I vescovi del Sudan sostengono il referendum per l’indipendenza del Paese


Il Sudan meridionale voterà per la propria indipendenza il 9 gennaio del prossimo anno. La gran parte dei cristiani e degli animisti del Sud sta cercando di staccarsi dal nord islamico dopo sei decenni di conflitto e 21 anni di guerra. I vescovi locali ritengono però che la politica stia contrastando il buon esito dell’iniziativa democratica specie a motivo dei molti interessi derivanti dalle riserve di petrolio scoperte nel 1990 nel Sud Sudan. Mons. Rudolf Deng Majak, vescovo di Wau e presidente della Conferenza episcopale del Sudan e mons. Daniel Adwok, vescovo titolare di Mossori, sostengono - riferisce l’Osservatore Romano - che il referendum istituito ai sensi dell'Accordo di pace globale del 2005 “deve essere assicurato da parte degli Stati Uniti e di altre nazioni. È nel migliore interesse di tutti nel Nord e nel Sud Sudan che l'accordo di pace evolva nella sua logica conclusione. Ma la nostra convinzione è che sia nel Nord che nel Sud ci siano persone che stanno minando, ostacolando la realizzazione del referendum per l'indipendenza”. I presuli affermano con forza che “Le popolazioni del Nord e del Sud Sudan per progredire nella dimensione democratica, per vivere una vita con dignità, benessere, felicità e stabilità, hanno bisogno di riconciliazione e di una pace giusta e duratura. Hanno entrambi bisogno di un Sudan libero dalla violenza e che si impegni nella ricerca del bene comune.” (M.A.)







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