Bolivia: imprenditori cristiani latinoamericani riuniti a Cochabamba
“Non dobbiamo dimenticare che bisogna lavorare per i poveri”, quindi un “grazie a
tutti coloro che offrono il loro contributo di tempo, talenti e mezzi, mettendosi
al servizio del Regno di Dio!” Così il cardinale Julio Terrazas Sandoval, arcivescovo
di Santa Cruz de la Sierra, presidente della Commissione giustizia e solidarietà del
Celam, a margine del Simposio, organizzato in collaborazione con l’Unione cristiana
internazionale degli uomini d'affari (Uniapac). “Sfide dell'impresa a 200 anni dell'indipendenza
dell'America latina e dei Caraibi”, questo il tema del Convegno svoltosi lo scorso
fine settimana a Cochabamba, in Bolivia, al quale hanno partecipato 50 delegati, tra
vescovi, sacerdoti e imprenditori, di 12 Paesi dell'America latina: Argentina, Bolivia,
Cile, Uruguay, Paraguay, Messico, Perù, Brasile, Colombia, Ecuador, Haiti e Repubblica
Dominicana. Obiettivo dell'Incontro - di cui riferisce “l’Osservatore Romano - è stato
di riflettere, alla luce dell'enciclica di Benedetto XVI, Caritas in Veritate,
sulle numerose e difficili sfide che sono costrette ad affrontare le imprese. “Non
vi è un altro punto di partenza e di arrivo che il Signore della Vita e della Storia,
per un contributo da parte dell'identità cristiana per lo sviluppo politico, economico
e sociale”, ha sottolineato, nel corso del suo intervento, il cardinale Julio Terrazas
Sandoval. Pascual Rubiani, presidente dell'Uniapac latinoamericana, ha centrato il
suo discorso sui rischi degli imprenditori. È cresciuta la consapevolezza dell'importanza
che assume per l'impresa la redditività, la competitività e la corsa nel mercato,
richiesta dal modello di sviluppo attuale. “Tutto questo non deve farci perdere di
vista che abbiamo impegni per il bene comune e per le necessità delle persone. L'impresa
- ha spiegato Rubiani - deve impegnarsi con la società, non solo per i risultati economici.
Le imprese sono oggi delle protagoniste privilegiate per cambiare il mondo: non sono
solo capaci di trasformare i beni, ma anche la vita, seguendo l'esempio di Gesù”.
Il presidente dell'Uniapac latinoamericana ha rivolto, infine, a tutti i partecipanti
un invito a costruire un mondo più fraterno e giusto e a cercare nuovi modi per santificare
il lavoro. (R.G.)