2010-06-22 14:45:33

Bolivia: imprenditori cristiani latinoamericani riuniti a Cochabamba


“Non dobbiamo dimenticare che bisogna lavorare per i poveri”, quindi un “grazie a tutti coloro che offrono il loro contributo di tempo, talenti e mezzi, mettendosi al servizio del Regno di Dio!” Così il cardinale Julio Terrazas Sandoval, arcivescovo di Santa Cruz de la Sierra, presidente della Commissione giustizia e solidarietà del Celam, a margine del Simposio, organizzato in collaborazione con l’Unione cristiana internazionale degli uomini d'affari (Uniapac). “Sfide dell'impresa a 200 anni dell'indipendenza dell'America latina e dei Caraibi”, questo il tema del Convegno svoltosi lo scorso fine settimana a Cochabamba, in Bolivia, al quale hanno partecipato 50 delegati, tra vescovi, sacerdoti e imprenditori, di 12 Paesi dell'America latina: Argentina, Bolivia, Cile, Uruguay, Paraguay, Messico, Perù, Brasile, Colombia, Ecuador, Haiti e Repubblica Dominicana. Obiettivo dell'Incontro - di cui riferisce “l’Osservatore Romano - è stato di riflettere, alla luce dell'enciclica di Benedetto XVI, Caritas in Veritate, sulle numerose e difficili sfide che sono costrette ad affrontare le imprese. “Non vi è un altro punto di partenza e di arrivo che il Signore della Vita e della Storia, per un contributo da parte dell'identità cristiana per lo sviluppo politico, economico e sociale”, ha sottolineato, nel corso del suo intervento, il cardinale Julio Terrazas Sandoval. Pascual Rubiani, presidente dell'Uniapac latinoamericana, ha centrato il suo discorso sui rischi degli imprenditori. È cresciuta la consapevolezza dell'importanza che assume per l'impresa la redditività, la competitività e la corsa nel mercato, richiesta dal modello di sviluppo attuale. “Tutto questo non deve farci perdere di vista che abbiamo impegni per il bene comune e per le necessità delle persone. L'impresa - ha spiegato Rubiani - deve impegnarsi con la società, non solo per i risultati economici. Le imprese sono oggi delle protagoniste privilegiate per cambiare il mondo: non sono solo capaci di trasformare i beni, ma anche la vita, seguendo l'esempio di Gesù”. Il presidente dell'Uniapac latinoamericana ha rivolto, infine, a tutti i partecipanti un invito a costruire un mondo più fraterno e giusto e a cercare nuovi modi per santificare il lavoro. (R.G.)








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