Uzbekistan: le autorità negano ai cristiani la libertà di culto
“Per oltre un anno la nostra chiesa ha cercato di dimostrare quanto sia stata illegale
la revoca dell’autorizzazione” statale. Ma “tutti i giudici hanno risposto che non
erano competenti, o non hanno risposto nulla”. L’agenzia Forum 18 - riferisce l'agenzia
AsiaNews - denuncia la sistematica strategia delle autorità uzbeke di negare l’autorizzazione
ai gruppi religiosi, per poi colpirne i fedeli con sanzioni. Nel Paese ogni gruppo
religioso deve registrarsi e ottenere l’autorizzazione. In assenza, è proibita qualsiasi
attività comune del gruppo, perfino riunirsi in case private per pregare. Chi viola
il divieto è punito con pesanti multe o anche col carcere. Fonti locali denunciano
a F18 che il 27 marzo 2009 l’autorizzazione della Central Protestant Church a Samarcanda
è stata revocata con il pretesto che l’edificio dove si sono incontrati per anni era
una proprietà residenziale, come tale non idonea quale chiesa. Da allora il gruppo
ha iniziato una battaglia legale per sopravvivere, ma un suo membro spiega che i giudici
interpellati, compresa la Corte Suprema, si sono detti incompetenti o hanno taciuto.
Peraltro da anni il gruppo aveva chiesto la riclassificazione dell’edificio da residenziale
a luogo di culto, senza ottenere risposta. F18 osserva che questa è la settima chiesa
protestante cui è stata tolta l’autorizzazione dal Dipartimento regionale di giustizia
a Samarcanda, in 4 anni. Inoltre le nuove domande di autorizzazione non vengono approvate,
così da tenere questi gruppi nell’illegalità. Ad esempio la Greater Grace Church di
Samarcanda ha chiesto il riconoscimento dal 2000 senza ottenere risposta. Intanto
i suoi seguaci sono colpiti di continuo con multe e carcere, anche lo scorso febbraio
2010. Le Chiese registrate temono che le autorità revochino il permesso con un preteso:
il 16 maggio la polizia ha compiuto un’incursione presso la Protestant Church of Christ
a Tashkent e ha arrestato 6 fedeli per 15 giorni. Ora i fedeli hanno paura che seguirà
presto la revoca della loro autorizzazione. F18 ha interpellato varie autorità uzbeke
sulla questione, senza ottenere alcuna risposta se non generici rinvii ad altri uffici.
(R.P.)