2010-06-20 16:06:20

In Kirghizistan, i soldati rimuovono le barricate per le strade di Osh, ma resta lo stato d’emergenza


Sembra tornata la calma nel sud del Kirghizistan dopo le sanguinose violenze dei giorni scorsi, che hanno provocato centinaia di vittime e migliaia di profughi. Il servizio è di Eugenio Bonanata: RealAudioMP3

 

L’esercito sta rimuovendo le barricate per le strade della città di Osh che servivano per bloccare l’accesso ai quartieri uzbeki devastati durante le violenze. E’ un segnale chiaro, di un lento ritorno alla normalità, quello constatato da alcuni giornalisti presenti sul posto. Gli stessi abitanti di origine uzbeka prestano aiuto ai militari, malgrado le accuse di aver sostenuto la comunità kirghiza durante i disordini. Cautela da parte del governo ad interim che ha deciso di mantenere fino al 25 giugno lo stato d’emergenza imposto nei giorni scorsi in città e in parte della regione meridionale. Le autorità, dopo il pressing statunitense, hanno inoltre garantito l’apertura di un’inchiesta per far luce sulle cause dei violenti scontri. Un provvedimento importante – ha commentato l’emissario americano nella regione, Robert Blake – per prevenire l'insorgere di altre situazioni del genere e soprattutto per ristabilire un clima di fiducia e sicurezza che può spingere migliaia di persone – tra sfollati e profughi - a decidere di tornare nelle loro case.

 

 

Turchia

Sempre alta la tensione, tra l’esercito turco e i ribelli curdi del Pkk, il partito dei lavoratori del Kurdistan. Oggi c’è stata una nuova incursione da parte delle forze turche in territorio iracheno alla ricerca di basi dei guerriglieri, che ieri hanno minacciato attacchi contro tutte le città turche se l’esercito proseguirà la sua offensiva. Sia il presidente Gul che il premier Edogan hanno chiesto di annientare l’organizzazione terroristica. Negli scontri sono morti tre miliziani e un militare, che si aggiungono alle 22 vittime delle violenze di ieri.

 

 

Polonia

Urne aperte stamani in Polonia per le presidenziali. Oltre 30 milioni di elettori sono chiamati a scegliere il nuovo capo di Stato dopo la morte di Lech Kaczynski nell’incidente aereo del 10 aprile scorso a Smolensk. I sondaggi prevedono un testa a testa tra Jaroslaw Kaczynski fratello gemello di Lech e Bronislaw Komorowski, che ha assunto la funzione di presidente provvisorio. Le operazioni di voto termineranno alle 20, poi i primi exit poll. Per i risultati definitivi si dovrà attendere lunedì sera. Se nessuno dei candidati otterrà più del 50 per cento, il 4 luglio si andrà al ballottaggio.

 

 

Cina-yuan

Dopo le pressioni internazionali, soprattutto da parte statunitense, la Cina ha fatto sapere di essere pronta a riformare il tasso di cambio dello yuan per aumentare la flessibilità della propria moneta. “Un passo costruttivo”, ha commentato il presidente Obama. La decisione – ha detto – “può contribuire a salvaguardare la ripresa” e ridurre gli squilibri economici globali. Sulla stessa linea anche il Fondo Monetario Internazionale e l’Unione Europea. La Banca Centrale Europea ha annunciato che l’adeguamento del tasso avverrà in modo graduale.

 

 

Cina - inondazioni

Aumenta il bilancio delle vittime inondazioni nel sud della Cina: i morti sono 132. Oltre 800 mila, invece, gli evacuati dalle proprie abitazioni. Le violente piogge delle ultime settimane hanno provocato numerose frane. Distrutti interi raccolti di grano, per un danno stimato di oltre un miliardo di euro. Migliaia i soccorritori al lavoro nell’area L'agenzia meteorologica centrale prevede ancora maltempo per i prossimi giorni. Tra le province più colpite – informano media locali - quelle di Fujian, Jiangxi, Hunan, Guangdong, Sichuan e Guizhou, e la regione di Guangxi.

 

 

Afghanistan-violenze

Ennesima giornata di sangue in Afhghanistan. In diversi attacchi dei talebani sono morti almeno 5 civili, tra cui tre bambini. Oltre una ventina i feriti. In queste ore ha perso la vita anche un giovane militare francese, mentre l’Isaf ha annunciato l’apertura di un’inchiesta per far luce sulle 5 vittime civili provocate ieri da un raid aereo della Nato nella provincia di Khost.

 

Afghanistan-corruzione

Nel Paese afghano non si ferma la lotta contro la corruzione di politici e funzionari. La commissione governativa che indaga sulla questione ha reso nota la dichiarazione dei redditi di Karzai secondo la quale il presidente guadagna solo 424 euro al mese, ha circa 16mila euro in banca e non possiede terreni o immobili. Sono circa 2 mila le persone nel mirino dell’inchiesta i cui risultati complessivi saranno ufficializzati in settimana. Kabul ha annunciato che chiunque abbia nascosto o mentito sulla propria situazione, sarà perseguito.

 

 

Medio Oriente

La Marina militare israeliana è in stato di allerta per intercettare una o più imbarcazioni libanesi intenzionate a forzare il blocco marittimo di Gaza per consegnare aiuti umanitari ai palestinesi. Il presidente dello Stato Ebraico, Peres, ha detto oggi che non ci sarà più bisogno di flottiglie umanitarie se Hamas sceglierà la via della pace, precisando che Israele ha abbandonato la Striscia nel 2005. Intanto, il ministro della Difesa israeliano Ehud Barak è in partenza per gli Stati Uniti dove incontrerà il segretario di Stato Hillary Clinton e il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon.

 

 

Iraq

In Iraq ancora una banca nel mirino della guerriglia. E’ salito a 26 morti il bilancio dell'esplosione di due autobomba nel parcheggio della Trade Bank di Baghdad, istituto tra i principali finanziatori del settore pubblico. I feriti sono una cinquantina.

 

 

Iran

In Iran giustiziato per impiccagione Abdolmalek Rigi, il capo dell’organizzazione terroristica sunnita Jundollah ("Soldati di Dio"), ritenuta responsabile di diversi attentati nel territorio iraniano. Le autorità di Teheran hanno accusato più volte Stati Uniti, Gran Bretagna e Pakistan di aver sostenuto il gruppo.

 

 

Iran-Venezuela-Francia

Il presidente venezuelano Chavez ha rinnovato il suo appoggio all’Iran contro le sanzioni decise dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sul programma nucleare di Teheran, definite ingiuste e contrarie al diritto internazionale. Dal canto suo, il presidente francese Sarkozy ha garantito al suo collega russo Medvedev che Parigi è pronta a riprendere “senza indugio” i colloqui con Teheran nell’ambito dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica”. A livello politico interno, il leader della dissidenza iraniana, Karroubi, è tornato a sfidare il regime promettendo ai riformisti di continuare a difendere il “furto dei voti” alle elezioni dell’anno scorso che hanno portato alla rielezione di Ahmadinejad.

 

 

Colombia ballottaggio

La Colombia oggi alle urne per il ballottaggio delle elezioni presidenziali. La scelta oscilla tra il "delfino" di Alvaro Uribe, il suo ex ministro della Difesa, Juan Manuel Santos, e l’ex sindaco di Bogotà e candidato dei Verdi, Antanas Mockus. Previsto un alto astensionismo. Il servizio di Francesca Ambrogetti: RealAudioMP3

 

 

Per poco non ce l’ha fatta al primo turno, ma in Colombia nessuno dubita che il candidato conservatore Juan Manuel Santos vincerà il ballottaggio e sarà il prossimo presidente. In quest’occasione non si prevedono errori come quello, clamoroso, delle elezioni del 30 maggio. Si parlava di un pareggio tra Santos ed il candidato ecologista Antanas Mockus: i voti del primo erano quasi il doppio di quelli del suo rivale, che proponeva ai colombiani di voltare pagina. Ex ministro della Difesa, fautore della politica di mano dura contro la guerriglia delle Farc- Ep, Santos si prepara a governare un Paese che continua ad essere il più violento dell’America Latina. Santos, che appartiene ad una delle famiglie più tradizionali della Colombia, ha lanciato un appello all’unità nazionale, ma con lui al governo la continuità della politica di Uribe – il miglior alleato degli Stati Uniti nella regione – è garantita.

 

 

Messico

Nuova vittima in Messico probabilmente nell’ambito della guerra tra bande di narcotrafficanti che sta insanguinando il Paese. Tre sconosciuti hanno ucciso il sindaco di Guadalupe, cittadina a 60 km da Ciudad Juarez, epicentro degli scontri. Si tratta di uno dei 19 omicidi commessi tra venerdì e sabato mattina nello stato di Chihuahua – che si trova al confine con gli Stati americani di Texas e New Mexico – dove il 4 luglio prossimo sono in programma le elezioni municipali e del governatore. Ieri, intanto, nel nord del Messico, 11 militari sono morti in un elicottero precipitato per le pessime condizioni meteo mentre stava tornato alla base dopo un'operazione contro il narcotraffico.

 

 

Marea Nera

Continuano regolarmente le operazioni di pompaggio del petrolio che fuoriesce dalla piattaforma affondata nel Golfo del Messico, dopo la sospensione di una decina d’ore decisa a causa del maltempo. Una serie di temporali aveva provocato un guasto ad uno dei dispositivi del sistema che consente il recupero di circa 20 mila barili di greggio al giorno. (Panoramica internazionale a cura di Eugenio Bonanata) 

 

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 171

 

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