Vescovi Usa: il nuovo farmaco Ulipristal è una vera e propria pillola abortiva
Non un semplice anticoncezionale, ma una vera e propria pillola abortiva, per molti
aspetti paragonabile alla ben nota RU-486: è questa la preoccupazione espressa dal
presidente della Commissione attività pro-life della Conferenza episcopale americana,
nonché vescovo di Galveston-Houston, il cardinale Daniel Di Nardo, in merito alla
Ulipristal, di prossima approvazione da parte della Food and drug administration (Fda).
Il porporato ha scritto una lettera a Margaret Hamburg, commissario dell’Fda, l’agenzia
del farmaco statunitense che sta valutando la commercializzazione del medicinale con
il nome ‘Ella’: “Milioni di donne americane, che pur userebbero anticoncezionali in
alcune circostanze – si legge – non farebbero comunque la scelta di abortire”. L’approvazione
del farmaco così com’è, da parte dell’Fda, secondo il cardinale equivarrebbe ad autorizzarlo
per usi che esulano dall’etichetta, cioè come pillola abortiva, rischiando che si
verifichino casi, come già avvenuto per la RU-486, di aborti inconsapevoli causati
da uomini senza scrupoli che hanno somministrato il farmaco alle donne senza il loro
consenso. Il porporato ribadisce quanto l’attuale amministrazione, come già la precedente,
abbia lavorato molto affinché le leggi federali tutelassero il diritto a non abortire
contro la propria volontà e ricorda che per molti anni il Congresso ha agito in modo
tale da garantire che il governo non finanziasse pratiche abortive, né mettesse in
pericolo o distruggesse l’embrione umano, fin dalle sue prime settimane di vita, neppure
in nome della ricerca medica. L’Ulipristal si comporterebbe, invece, analogamente
alla RU-486: cioè avrebbe effetti sull’andamento della gravidanza anche a settimane
di distanza dal concepimento. Inoltre, il suo utilizzo sarebbe mirato a donne in cui
sarebbe potuto già avvenire il concepimento, se prescritta entro cinque giorni dal
rapporto: non esistono, infatti, test di gravidanza efficaci che possano stabilire
con certezza un eventuale avvenuto concepimento in quell’intervallo di tempo. (A
cura diRoberta Barbi)