2010-06-18 15:46:33

Sicurezza e dignità per i rifugiati: lo ribadisce l'Acnur in vista della Giornata mondiale di domenica prossima


Sono oltre 43 milioni i rifugati nel mondo, mai così tanti dalla metà degli anni ’90. L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Acnur) ha organizzato stamani a Roma una conferenza in vista della Giornata mondiale del rifugiato che si celebra domenica. Obiettivo è ribadire che chi fugge da conflitti e persecuzioni abbia diritto a una vita in sicurezza e dignità. Per l’occasione, stasera il Colosseo sarà illuminato con il logo dell’Acnur. Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha detto che la crisi economica non ha fatto altro che aumentare la marginalizzazione. Secondo il presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, bisogna coniugare solidarietà e lotta all’oppressione. Il servizio di Alessandro Guarasci:RealAudioMP3

 

Guerre, persecuzioni di ordine sociale e religioso, fame hanno fatto aumentare il numero di rifugiati nel mondo. Ma preoccupa ancor di più il fatto che stanno diminuendo coloro che fanno rientro a casa. Secondo l’Acnur, solo in 251 mila sono infatti tornati l’anno scorso nei loro Paesi d’origine, contro una media annuale, nell’ultimo decennio, di circa un milione di rimpatriati. Una fotografia, quella dell’Acnur, che vede l’Italia con cifre molto basse sul fronte dei rifugiati rispetto agli altri Paesi europei: 55 mila (uno ogni mille abitanti) contro i 600 mila della Germania (7 per mille) i 270 mila del Regno Unito (5 per mille), i 200 mila della Francia e gli 80 mila del Belgio. Un fenomeno, scrive ancora l’Acnur, legato anche alle restrizioni sulle politiche italiane di immigrazione che hanno inciso sul diritto di asilo: l’anno scorso sono state presentate infatti quasi la metà delle domande d’asilo (circa 17 mila) rispetto al 2008, a fronte di un trend mondiale che ha visto il numero di nuove richieste crescere di circa un milione. Laura Boldrini, portavoce dell’Acnur Italia:

  

“A nostro avviso questo è dovuto anche alla politica dei respingimenti, cioè rimandare indietro le barche, i gommoni senza sapere chi c’è a bordo, senza un’identificazione e senza dare alle persone la possibilità di fare una domanda di asilo. Questo, evidentemente, ha inciso molto anche perché per anni il Mediterraneo è stato la via dell’asilo”. 

 

Non ancora risolta la questione della chiusura dell’ufficio dell’Acnur in Libia:

  

“Noi ci auguriamo che sia una chiusura temporanea. Ci sono delle trattative, dei colloqui. Riteniamo veramente che sia molto importante riuscire a riaprire l’ufficio, a ritornare a lavorare anche perché su quel territorio siamo l’unico organismo internazionale che si occupa di rifugiati e richiedenti asilo”.  

 

L’Alto Commissariato lancia poi l’allarme bambini afghani: il 45% del totale dei minori in fuga arriva dal Paese asiatico. L’anno scorso, i minori che sono arrivati dall’Afghanistan sono stati circa 6 mila minori contro i 3.380 dell’anno prima.








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