2010-06-18 15:12:56

Il cardinale Bertone per i 40 anni dell'agenzia Asca: importante una voce che sappia raccontare il bene che la Chiesa compie nel mondo


Una “voce cattolica” nella folla dei media, capace da 40 anni di mettere al centro della sua idea di comunicazione “la persona”: quella di chi diffonde il messaggio e quella del destinatario. E’ il tributo che il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, rende in un videomessaggio all’agenzia di informazione Asca, che celebra il suo anniversario, sottolinea il cardinale Bertone, “in un momento complesso, difficile, non solo dal punto di vista economico ma anche sotto il profilo sostanziale e organizzativo della comunicazione”. Il servizio di Alessandro De Carolis:RealAudioMP3

 

“Agenzia stampa cattolica associata”. E’ con questo nome, che suona come una dichiarazione di intenti e una scelta di campo, che l’Asca 40 anni fa si ritaglia il suo spazio nel mondo del giornalismo italiano. Un’agenzia, riconosce subito il cardinale Bertone, che “fin dall’inizio ha posto sempre l’accento sulla convergenza, la sinergia, la valorizzazione di giornalisti cattolici”. Un merito nel quale il segretario di Stato coglie il principio di una convinzione: quella di saper formare giovani professionisti “capaci di comunicare e comunicare in maniera efficace con la gente di ogni tempo e con la gente del nostro tempo e in modo speciale con il mondo giovanile”. Gli operatori di una agenzia di stampa, nota più avanti il cardinale Bertone, “immettono nel flusso della sensibilità dell’opinione pubblica anche l’accoglienza di novità, non solo giocando allo scoop, a chi riesce per primo a raggiungere una novità nella comunicazione, ma immettono messaggi che devono essere di sostegno alle persone, messaggi di riequilibrio, di riconciliazione, messaggi di positività”. E questo, afferma, “mette in gioco non solo il rispetto delle persone ma proprio il senso dell’etica”:   

 

“In questo momento di crisi economica mondiale è necessario riandare, ricollegarsi all’etica dei principi fondamentali anche nella professione giornalistica. Una professione che è soprattutto e prima di tutto al servizio della verità e della libertà. Lo dico anche come uomo di Chiesa, in questo momento in cui la Chiesa è al centro di tante attenzioni e di tanti dibattiti. Se tenessimo presente e tenessimo sempre di mira queste esigenze fondamentali della professione giornalistica, l’esigenza della verità e l’esigenza della libertà, credo che potremmo raccogliere e orientare i messaggi, i contenuti della comunicazione in modo anche da fare brillare tutta l’immensa sua attività”.  

 

 

Un’attività articolata – formativa, educativa, caritativa, sociale – quella della Chiesa nel mondo, non sempre posta nella giusta luce, stigmatizza il segretario di Stato:   

 

“Questo volume immenso, straordinario, di attività - che viene riconosciuto da tutti i rappresentanti degli Stati del mondo, cattolici, cristiani e non cristiani - viene obliterato a vantaggio di flash che danno una informazione anche obiettiva ma riduttiva della presenza della Chiesa. Ma questo sguardo completo non vale solo per la Chiesa, vale per tutte le agenzie che operano per il servizio del bene comune per il bene della società”.








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