Si è aperto oggi in Nigeria il vertice del Consiglio africano dei leader religiosi.
Fino a domani ad Abuja, capitale del Paese, saranno riuniti oltre 100 delegati in
rappresentanza di Paesi diversi e differenti fedi religiose. Concepito negli anni
Novanta come piattaforma di dialogo panafricana, il Consiglio è stato effettivamente
costituito nel 2003 con l’obiettivo di rappresentare il luogo ideale di confronto
per le religioni in un’ottica di pace. Il forum che comincia oggi sarà centrato sul
tema “Promuovere giustizia, pace, sicurezza e sviluppo attraverso la forza delle comunità
religiose d’Africa”. Diversi gli obiettivi prefissati come risulta da un documento
diffuso alla vigilia dei lavori, e ripreso dall’agenzia Misna: prevenzione e risoluzione
dei conflitti; promozione dei diritti umani e del buon governo; promozione di una
comune base di accordo su dialogo interreligioso, riconciliazione e sviluppo; protezione
dell’ambiente; rafforzamento del dialogo interreligioso; sostegno a rifugiati e sfollati.
I lavori del Consiglio sono stati aperti dal presidente nigeriano, Goodluck Jonathan,
che ha sottolineato il ruolo positivo assunto dai vertici religiosi nigeriani rispetto
alle ricorrenti crisi intercomunitarie che hanno interessato alcune regioni del suo
Paese. Inoltre Jonathan ha dato in particolare atto all’arcivescovo di Abuja, John
Onaiyekan, e al sultano di Sokoto, Alhaji Muhammad Sa’ad Abubakar, di aver “sempre
condannato violenze commesse in nome della religione, sostenendo al contrario la pace,
qualche volta anche a costo della loro reputazione”. È di questo che ha bisogno l’Africa,
ha aggiunto il presidente nigeriano e infine ha concluso: “Con personalità di questo
tipo in Nigeria e in Africa in generale possiamo veramente dare inizio a un positivo
cambiamento.” (M.A.)