Continua la drammatica fuga via mare dei profughi somali che scappano dalla Guerra
L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) esprime dolore per
la morte di nove richiedenti asilo somali avvenuta lo scorso 30 maggio al largo della
costa mozambicana. I nove facevano parte di un gruppo di 77 cittadini somali che tentava
di raggiungere il Mozambico via mare. Purtroppo, 41 di loro sono stati costretti a
gettarsi in acqua. L’incidente si è verificato tra Palma e Mocimboa da Praia lungo
la costa della provincia di Cabo del Gado, nel Mozambico nordorientale. Alcune persone
sono state tratte in salvo dai pescatori, mentre i 36 di loro che non hanno voluto
abbandonare l’imbarcazione sono stati portati a Palma. L’Unhcr esprime apprezzamento
ai pescatori e alle autorità locali per aver salvato queste vite umane. Secondo una
nota diffusa dalla stessa agenzia delle Nezioni Unite, continua a crescere il numero
di somali che lasciano il loro Paese via mare per sfuggire alla violenza. Da gennaio
2010, sono quasi duemila i somali arrivati via mare nel Mozambico nordorientale. La
maggior parte di loro racconta di essere partita direttamente da Mogadiscio e Kismayo,
molti di essere scappati per evitare l’arruolamento forzato da parte dei militanti
di Al Shabaab. Altri invece sono partiti via mare da Mombassa, in Kenya, con alcuni
etiopi. La maggior parte dei somali si fermano solo per pochi giorni o settimane nel
campo di Maratane, nel Mozambico nordorientale, prima di riprendere il viaggio alla
volta dell'Africa del Sud, dove sperano di avere migliori opportunità. Dei somali
arrivati quest’anno, solo 300 sono rimasti nel campo di Maratane. In Mozambico, l’Unhcr
ha lavorato in collaborazione con i funzionari del governo per gestire al meglio i
nuovi arrivi di somali via mare. Nella provincia di Cabo del Gado, l’agenzia Onu sta
invece dando assistenza tecnica e logistica alle autorità locali per ricevere e trasferire
i richiedenti asilo al campo di Maratane. Intanto, in Somalia gli scontri tra le truppe
del Governo federale di transizione, supportate dai Corpi di pace dell’Unione Africana,
e i gruppi armati d’opposizione, continuano a provocare la fuga di milioni di persone
dalle loro case a Mogadiscio e a causare la morte di civili innocenti. Dall’inizio
di maggio 2010, a Mogadiscio oltre 30 mila persone sono state costrette ad abbandonare
le proprie abitazioni: 17.300 di queste sono riuscite a fuggire dalla capitale, trovando
rifugio nei sovraffollati insediamenti del corridoio di Afgooye, che già ospitava
366 mila sfollati somali. La situazione umanitaria in Somalia continua dunque a deteriorarsi.
Oltre tre milioni di persone hanno urgente necessità di assistenza per sopravvivere
e l’Unhcr denuncia che l’accesso alla popolazione da parte delle agenzie umanitarie
sta diventando sempre più difficile ed impegnativo. (M.G.)