L’arcivescovo di Belo Horizonte, mons. Oliveira de Azevedo: la visita ad Limina
rafforza il legame con il Successore di Pietro
Prosegue in questi giorni la visita ad Limina dei vescovi del Brasile, Regione Leste
2, iniziata lo scorso 7 giugno. Per una riflessione sulle aspettative riposte in questo
avvenimento e in particolare sull’importanza dell’incontro con il Papa, Cristiane
Murray ha intervistato mons. Walmor Oliveira de Azevedo, arcivescovo di
Belo Horizonte e presidente della Regione ecclesiastica Leste 2:
R.
– La visita ad Limina è un grande dono e come dono è soprattutto l’opportunità di
crescere nella collegialità episcopale, nella comunione, nell’adesione feconda, sincera
e profetica al Santo Padre. L’esperienza della visita ad Limina ci dà l’opportunità
ricca di spiritualità di essere presenti qui a Roma guardando la testimonianza “martiriale”
degli apostoli Pietro e Paolo, di tante persone che sinceramente lavorano, di tutto
quello che la Chiesa significa nel contesto del nostro mondo nell’annuncio del Vangelo
di Cristo. Vogliamo crescere nella gioia del nostro ministero episcopale e abbiamo
bisogno di questa gioia e di questa forza perché abbiamo tante sfide e tante necessità.
D. – Quindi sentite vicino il Papa?
R.
- Il Papa è vicinissimo a noi. Questo lui lo dimostra per l’eccellenza della sua persona,
la tenerezza, la capacità di ascolto, di guardare negli occhi, di farci sentire che
il suo cuore ci è vicino quando ci domanda, quando ci raccomanda, quando riflette,
quando ci dà la vera esperienza di essere accolti da lui. L’importanza della vicinanza
del Papa a noi è qualcosa di molto profondo. (A cura di Maria Brigini)