Bagno di sangue in Kirghizistan: oltre 120 i morti, decine di migliaia gli sfollati
In Kirghizistan sono forse 60 mila le persone che hanno cercato riparo in Uzbekistan,
dopo le violenze di questi giorni tra kirghizi ed uzbeki. Le vittime sono 124, oltre
1600 i feriti. Il servizio è di Eugenio Bonanata:
La
crisi rischia di estendersi proprio a causa dell’alto numero di rifugiati. Le autorità
dell’Uzbekistan temono che il loro numero possa essere ben più alto delle stime fornite
oggi. Il conto non tiene infatti in considerazione le migliaia di bambini. Tutti si
trovano in scuole, uffici e altri edifici messi a disposizione per l’emergenza. Fin
da ieri un gran numero di camion con aiuti circola a ridosso del confine fra i due
Paesi. In queste ore, si sta mettendo in moto anche la macchina umanitaria internazionale.
Generi alimentari e medicine, forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono
giunti in mattinata a bordo di un aereo atterrato nella città kirghiza di Osh. Russia
e Turchia sono pronte a collaborare come anche l’Unione Europea, che cercherà di dare
risposte all’emergenza assieme alle Nazioni Unite, attraverso l’Osce, l’Organizzazione
per la sicurezza e la cooperazione in Europa. Sul terreno, intanto, nel sud del Kirghizistan,
epicentro delle violenze, la situazione resta tesa. I segni delle devastazioni sono
visibili ovunque. Case e negozi bruciati, corpi senza vita giacciono per terra. Testimoni
raccontano di massacri e di fosse comuni, lasciando pensare che il bilancio delle
vittime sia destinato ad aggravarsi. Il governo provvisorio ha ribadito più volte
di aver perso il controllo della regione. Tuttavia, nonostante le richieste, la Russia
ha deciso di non inviare truppe nella zona, ma solo una compagnia di rinforzo per
proteggere il personale della propria base militare nel Paese.