2010-06-12 15:33:58

Il commento di padre Bruno Secondin al Vangelo della Domenica


In questa undicesima Domenica del Tempo ordinario la liturgia ci presenta il passo del Vangelo in cui una peccatrice bagna con le lacrime e profuma i piedi di Gesù, invitato a mangiare nella casa di un fariseo, Simone. Questi giudica il Maestro dentro di sé. Ma il Signore dice riguardo alla donna:

 

“Sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco”. 



Su questo brano evangelico, ascoltiamo il padre carmelitano Bruno Secondin, professore di Teologia spirituale alla Pontificia Università Gregoriana:RealAudioMP3

 

Simone pensava che Gesù non avesse capito chi fosse quella donna che stava facendo quei gesti così audaci sui piedi del Maestro; ma proprio Simone era quello che non vedeva correttamente. “Vedi questa donna?” gli domanda Gesù. Quasi a dirgli: “Vedi solo la peccatrice nota a te e a tutti, oppure sai vedere anche un’altra fisionomia, una scintilla di nuova vita, la realizzazione di una supplica e di un riscatto?”. Quelle lacrime erano sincere e gridavano il bisogno di redenzione e perdono. Quel profumo era dono di venerazione e dedizione ad un maestro che insegnava accoglienza e non pregiudizi ed esclusioni. Lacrime e profumo sono il linguaggio di fede e di pentimento di questa innominata. Gesù glielo dice: “La tua fede ti ha salvata”. Per quanto gravi e grandi siano gli errori di una vita, per quanto pesino i pregiudizi e le emarginazioni, c’è sempre possibilità di riscatto e di perdono, di rinascita e nuova dignità. E Luca aggiunge in coda al testo evangelico, che di donne che seguivano Gesù ce n’erano altre, spesso “guarite da spiriti cattivi”: ma tutte generose e servizievoli. Che sarebbe la Chiesa se non ci fossero le donne con la loro fede audace e il loro cuore generoso?








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