Il Papa alla Veglia in Piazza San Pietro: il sacerdozio non è una professione,
ma una testimonianza d’amore
Con una Messa solenne che verrà celebrata da Benedetto XVI, stamani alle ore 10 sul
sagrato della Basilica Vaticana, si chiude l’Anno Sacerdotale, iniziato il 19 giugno
dell’anno scorso. Ieri sera, il Papa ha partecipato ad una Veglia in Piazza San Pietro
con 15 mila sacerdoti. Rispondendo a braccio alle domande di 5 presbiteri, uno per
continente, il Papa ha messo l’accento sulla missione dei sacerdoti chiamati a testimoniare
l’amore di Cristo senza sottomettersi alle mode del momento. Quindi, ha ribadito l’importanza
del celibato. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Non
ridurre il sacerdozio ad una professione, ma vivere con gioia l’amore per il Signore
in una società sempre più complessa: è l'esortazione di Benedetto XVI ai sacerdoti
di tutto il mondo, a conclusione dell’Anno Sacerdotale. Nella Veglia in Piazza San
Pietro, il Papa ha ribadito quanto sia importante che i fedeli possano vedere che
il proprio parroco è innamorato di Cristo, un uomo pieno del Vangelo proprio come
lo era il Curato d’Ars, San Giovanni Maria Vianney. Quindi si è soffermato sulle critiche
mondane al celibato sacerdotale. “Un grande problema del mondo di oggi – ha osservato
- è che non si pensa più al futuro di Dio, sembra sufficiente solo il presente". Per
questo, ha soggiunto, il “celibato come anticipazione del futuro”, segno della presenza
di Dio, è percepito come uno scandalo:
“Sappiamo
che accanto a questo scandalo che il mondo non vuole vedere ci sono anche gli scandali
dei nostri peccati, che oscurano il vero grande scandalo. Ma c'è tanta fedeltà, il
celibato è un grande segno della fede".
Il Papa ha così sottolineato
che la celebrazione quotidiana dell’Eucaristia aiuta i sacerdoti ad evitare i rischi
del clericalismo, il chiudersi in se stessi. Ed ha messo in guardia da una teologia
frutto dell’arroganza della ragione che oscura la fede e dimentica la realtà vitale.
La vera ragione, ha soggiunto, non esclude Dio. Di qui l’invito ad avere fiducia nel
magistero dei vescovi in comunione con il Successore di Pietro. Di fronte al calo
delle vocazioni, ha poi avvertito, potremmo essere tentati di prendere la via più
facile: trasformare il sacerdozio in un lavoro come gli altri. La via giusta, ha detto,
è invece quella della preghiera: chiedere a Dio il dono delle vocazioni per una rinnovata
evangelizzazione.