I vescovi del Sudafrica promuovono il Mondiale della Pace
Sarà più ricco di spiritualità e di spirito di riconciliazione che di grandi campioni
il “Mondiale di calcio della pace” che la Conferenza episcopale dell’Africa australe
ha organizzato in parallelo del vero Mondiale Fifa che si apre domani in Sudafrica.
Il torneo punta a coinvolgere tutte le realtà del Sudafrica rimaste ai margini dell’evento,
dalle township ai quartieri più abbienti, come spiega alla Fides Antoine Soubrier,
dell’Ufficio per le comunicazioni della Conferenza episcopale dell’Africa australe
(SACBC). Le partite si giocheranno ogni sabato dal 12 giugno al 3 luglio, nella township
di Atteridgeville, a Pretoria. “Il nostro obiettivo è quello di riunire tifosi sudafricani
di differenti classi sociali, di etnie e origini diverse e i tifosi provenienti da
tutto il mondo. Vi partecipano 64 giocatori provenienti da circa 15 Paesi” spiega
ancora Soubrier. “In questo modo i sudafricani possono conoscersi meglio – prosegue
Soubrier -. Nell’ultima partita vi erano bianchi sudafricani che mettevano piede per
la prima volta in una township. E i risultati sono molto positivi. Riponiamo molta
speranza in questa iniziativa per favorire la pace e la comprensione tra tutti”. “Tra
i partecipanti vi sono anche gli immigrati e i rifugiati che vivono in Sudafrica in
una situazione difficile. Diversi tifosi provenienti da Paesi come Francia, Stati
Uniti e Turchia hanno chiesto di partecipare al Peace Tournament e alla vita della
Chiesa locale durante la loro permanenza in Sudafrica. Siamo fiduciosi che tutto questo
porterà nuova ricchezza spirituale al Sudafrica, a tutta l’Africa e al resto del mondo”
conclude Antoine Soubrier. (M.G.)