Algeria: i frutti del Sinodo per l'Africa nella diocesi di Costantina-Ippona
L’impatto del Sinodo per l’Africa, gli incontri per l’anno sacerdotale, le iniziative
con gli studenti: in tutto ciò si è impegnata in questi mesi la comunità cattolica
della diocesi di Costantina-Ippona, in Algeria, che ha appena pubblicato sul sito
della Chiesa d’Algeria (www.ada.asso.dz) il numero dei mesi di marzo e aprile de “L’écho
du diocèse de Costantine et d’Hippone”, il bimestrale sulle attività del territorio
pastorale affidato alle cure del vescovo Paul Desfarges. Nel suo editoriale, estratto
dalla lettera inviata ai fedeli alla fine di marzo, il presule evidenzia il dinamismo
apportato nelle parrocchie dagli studenti subsahariani per i quali sono state organizzate
diverse iniziative, come il centro di ascolto ad Annaba. Tra le difficoltà che la
Chiesa sta vivendo in questo momento in Algeria, mons. Desfarges segnala il problema
dei visti, che non sempre vengono concessi e per i quali, comunque sono necessari
tempi lunghi. “Ma bisogna aver fede – scrive il vescovo di Costantina-Ippona, l’antica
sede di Sant’Agostino – dobbiamo restare fedeli a ciò che siamo, discepoli di Gesù”.
Nel tracciare un bilancio sulla vita della diocesi mons. Desfarges descrive la positiva
esperienza dei week-end di formazione, sia di quelli per i più piccoli che di quelli
per le famiglie. Notizie confortanti giungono sulle strutture della Chiesa cattolica
interessate da progetti di restauro. Fra tutti particolare importanza riveste quello
della basilica di Sant’Agostino, ad Annaba, un tempo Ippona, costruita sulla collina
a pochi passi dai resti archeologici della città abitata fra il IV e V secolo da Sant’Agostino.
Nella meditazione proposta ai fedeli, mons. Desfarges ha voluto invece riflettere
sulla figura di Maria, particolarmente venerata a Notre-Dame d’Afrique. Il presule
sottolinea come la Madre di Gesù leghi cristiani e musulmani, per il fatto, anche,
di essere menzionata ben 34 volte nel Corano. Mons. Desafarges esorta la Chiesa a
servire la pace e l’unità proprio come Maria ha servito il Signore, a servire la vita
del popolo al quale essa è donata, come Chiesa dell’incontro e dell’accoglienza. Quanto
agli incontri che si sono svolti sul Sinodo dell’Africa, a Sétif, nel febbraio scorso,
è stato rilevato che il messaggio che ne è scaturito alimenta speranza e mobilitazione
spirituale e sociale nel continente africano, mentre a Béjaïa, frutto del Sinodo è
stato un caffè letterario, che ha coinvolto studenti cristiani e musulmani algerini
e di altri paesi africani, dove sono stati affrontati pure problemi d’attualità. Ad
Annaba, a fine marzo, invece, si è discusso del Sinodo in rapporto alle popolazioni
africane e in particolare agli immigrati; soltanto in Algeria sarebbero 300 mila i
clandestini. Di fronte alla complessità del fenomeno migratorio e alle difficoltà
che molti migranti affrontano, è stata ribadita la volontà di offrire, per quanto
possibile, aiuti a quanti affrontano faticosi viaggi alla ricerca di una vita più
dignitosa. Infine sono stati svariati gli incontri dei sacerdoti della diocesi organizzati
in occasione dell’anno sacerdotale: alla fine di febbraio ha offerto la sua riflessione
il vescovo emerito di Costantina-Ippona mons. Gabriel Piroird, nel mese di marzo mons.
Desfarges ha invece ripercorso con il suo clero la vita della Chiesa in Algeria, ricordando
gli anni difficili del secolo scorso, alcune significative personalità e le testimonianze
lasciate già dai primi secoli del cristianesimo. (T.C.)