Urne aperte oggi in Olanda, dove circa 12,5 milioni di cittadini sono chiamanti a
rinnovare il parlamento. Si tratta di un voto politico anticipato, convocato a seguito
della caduta, nel febbraio scorso, del governo guidato da una coalizione tra cristiano
democratici e socialisti, per il mancato accordo sul rinnovo della missione in Afghanistan.
Secondo i sondaggi, si profila una storica vittoria per i liberali di Mark Rotte.
Il punto nel servizio di Marco Guerra:
In
Europa, le elezioni dall’esito incerto stanno ormai diventando una costante e l’Olanda
non sembra fare eccezione. I sondaggi concordano nel prevedere un successo per i liberali
dell’astro nascente, Mark Rotte, e del suo programma di rigida austerità economica.
Tuttavia, le ultime rilevazioni danno un margine ridotto sul Partito laburista, che
comunque perde consensi, e non si esclude un testa a testa tra le due formazioni.
Si preannuncia, invece, una disfatta per il Partito cristiano-democratico del premier
uscente, Balkenende. Quel che è certo che i liberali dovranno comunque trovare degli
alleati per avere la maggioranza assoluta dei 150 seggi della Camera bassa. Potrebbe
però non essere semplice formare una coalizione di governo: al momento Mark Rotte
ha lasciato intendere che un esecutivo con l'estrema destra di Wilders - data in crescita
- è da escludere tanto quanto una coalizione con i socialisti. Il che lascia pensare
che, nel Paese più secolarizzato d’Europa, i partiti centristi di ispirazione cristiana
saranno nuovamente nella compagine di governo. Ad ogni modo, sarà un voto condizionato
dall’onda lunga della crisi mondiale che si è abbattuta anche sull’Olanda, Paese che
vanta uno degli indici di sviluppo umano più alti del mondo. Proprio per questo, la
proposta liberale a base di tagli alla spesa pubblica e rigide misure per fronteggiare
l'immigrazione sembra molto gradita da buona parte dell’elettorato olandese.