Argentina: la visita del cardinale Bergoglio alla comunità ebraica di Buenos Aires
«È un anello della catena del dolore e della persecuzione, che il popolo di Dio ha
sofferto nella storia. Ma è anche una casa permeata dalla solidarietà, un esempio
di lotta e di impegno per la promozione integrale della persona, per il bene comune,
per la pace». Lo ha sottolineato il cardinale Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo
di Buenos Aires e primate di Argentina visitando, per la prima volta, come presidente
della Conferenza episcopale dell'Argerntina, la sede della comunità ebraica Amia di
Buenos Aires. Una visita particolarmente sentita e definita «storica» dal porporato,
il quale, insieme con Guillermo Borger, responsabile del centro, ha sostato in silenziosa
preghiera davanti alla lapide che ricorda i nomi delle vittime del bombardamento perpetrato
contro l'ambasciata di Israele il 18 luglio 1944. In quella circostanza - riferisce
L'Osservatore Romano - morì anche un sacerdote molto conosciuto a Buenos Aires, don
Juan Carlos Brumana. Particolarmente intensa è stata la riunione ufficiale, un' «agenda
aperta», tra il cardinale Bergoglio e le autorità del centro ebraico. Un momento privilegiato
«per rinsaldare i vincoli di fraternità e incrementare la collaborazione per la costruzione
di una società più giusta e solidale». Il responsabile dell'Amia, Borger, ha evidenziato
la «provata sensibilità» dell'arcivescovo di Buenos Aires definendolo «un combattente
per tutto ciò che riguarda i problemi sociali». (R.P.)