Reazioni positive a Cipro sul viaggio apostolico del Papa
Sono molto positive le reazioni a Cipro sul viaggio del Papa nell'isola. La stampa
locale ha apprezzato gli appelli alla pace del Pontefice e il suo interesse per la
questione cipriota. Il quotidiano locale in lingua greca “Simerinì”, riporta in copertina
una bella foto di Benedetto XVI accanto al titolo: “Pace, amicizia: il segno di Papa
Benedetto” e all’interno due pagine dedicate alla visita, una, fitta di cronaca, e
l’altra con le immagini più significative come quella del Papa con Chrysostomos II
e con il vescovo maronita, mons. Soueif, il volto di una giovane immigrata alla Messa
e il Papa con l’anziano leader islamico cipriota, Cheik Mohammed Nazim Adil Al-Haqqani,
mentre entrambi si scambiano un “ok” con il pollice alzato. Ascoltiamo il commento
di un giornalista greco-cipriota, Dimitri Deliolanes,intervistato dalla
nostra inviata Adriana Masotti:
R.
– Direi che è un grande successo per tutti quanti, c'è stata un’accoglienza particolarmente
cordiale e amichevole. Penso che sia estremamente soddisfatto anche il governo di
Cipro, come sono soddisfatti i ciprioti per il grande onore che ha fatto loro il Pontefice
nel visitarli e nel dimostrare sensibilità per il loro problema dell’occupazione della
parte nord dell’isola, per le loro sensibilità religiose verso i monumenti che vengono
distrutti. E’ particolarmente contenta la comunità cattolica di Cipro che soffre in
particolar modo questa situazione di divisione perché, com’è noto, i quattro villaggi
maroniti sono sotto occupazione. In due di questi villaggi è addirittura vietato l’accesso
a qualsiasi civile. Penso che si possa definire un grande successo senza se e senza
ma.
D. – Tra i segni e gli aspetti positivi
c’è anche la grande amicizia che abbiamo visto tra Benedetto XVI e Chrysostomos II…
R.
– Sì. Chrysostomos II è davvero un “leader dinamico”. E’ stato eletto pochi anni fa
a capo della Chiesa ortodossa di Cipro ed ha mostrato, fin dall’inizio, di essere
veramente un leader risoluto nel far entrare in maniera impetuosa e dinamica l’antichissima
Chiesa di Cipro nel dialogo ecumenico, completando così il quadro di tutte le Chiese
di lingua greca nel dialogo ecumenico. E’ una cosa importantissima per le Chiese ortodosse
e lo ha anche dimostrato la presenza del Papa, qui.
D.
– L’arcivescovo ha voluto anche essere presente alla Messa di domenica mattina. C’è
stato un abbraccio tra lui e il Papa. C’è qualche commento che hai potuto raccogliere
dall’arcivescovo?
R. – Lui è particolarmente
contento per questo grande riconoscimento che ha avuto la Chiesa di Cipro da parte
della Chiesa di Roma e so di sicuro che ci sarà una delegazione della Chiesa di Cipro
al Sinodo dei Vescovi del Medio Oriente che si riunirà a Roma il prossimo ottobre.
D.
– Un ultimo aspetto particolarmente significativo è stato l’incontro tra una personalità
islamica, che vive qui a Nicosia, e il Papa. Un breve colloquio ma importante…
R.
– Sì. Il Papa ha mostrato grande sensibilità per la convivenza intanto tra le varie
Chiese cristiane qui a Cipro. Una convivenza non solo pacifica ma di grande collaborazione,
di grande cooperazione tra le Chiese minoritarie cattoliche e la maggioranza ortodossa
e, ovviamente, ha voluto estendere questo colloquio, questo suo abbraccio anche ai
musulmani dell’isola. Questo sceicco appartiene a un movimento Sufi, che risiede nella
parte occupata di Cipro. Si tratta di un personaggio di grande spiritualità, molto
rispettato e non è implicato in questioni inerenti al problema politico dell’isola.
Egli stesso ha voluto incontrare il Papa ed il Papa, giustamente, ha dato il suo assenso
ed ha quindi esteso il suo messaggio anche in quella parte più sensibile del mondo
musulmano nel dialogo con i cristiani. E’ una cosa importante in una regione come
il Medio Oriente, dove il dialogo è un’esigenza veramente fondamentale.
Reazioni
positive alla visita del Papa anche dal mondo culturale cipriota. Sabato scorso Benedetto
XVI aveva potuto visitare il Museo bizantino delle Icone a Nicosia. Sull’evento, Adriana
Masotti ha intervistato il direttore del Museo, Ioannes Eliàdes:
R.
– E’ stata davvero una cosa unica, speciale. Mi ha colpito la semplicità del Santo
Padre, non me l’aspettavo. Mi ha colpito anche il suo interesse, come ascoltava, interessato
per tutto: il percorso, la guida, ecc... Era interessato alla minima informazione
e poi ad un tratto, quando siamo passati alle antiche icone della Vergine e di Cristo,
si è fermato per benedirle. E’ stato un gesto molto bello, l’ho sentito molto, quel
momento mi ha proprio toccato. Poi era molto interessato alle opere cipriote rimpatriate
dall’estero. Ascoltava molto la storia del mosaico di Panagia Kanakaria che, come
gli ho spiegato, è un mosaico della stessa data di quelli di Ravenna. E’ proprio un
mosaico di quel periodo ... è una cosa incredibile. Poi gli ho spiegato che proprio
quel mosaico per noi era la testimonianza della prima volta che nell’iconografia bizantina
si vedeva il dogma della Vergine Theotókos, cioè Madre di Dio, Madre di Gesù, vero
Dio e vero uomo, e lì si presentava l’incarnazione di Dio. E’ un mosaico unico che
purtroppo, adesso, si trova soltanto in uno stato frammentario.
D.
– Un commento un po’ in generale di questo viaggio apostolico del Papa…
R.
– Credo abbia portato un messaggio forte, un messaggio anche politico e non soltanto
religioso. E’ un forte segnale di appoggio agli sforzi per la riunificazione ma anche
un sostegno religioso. Abbiamo visto e abbiamo sentito il Papa esprimersi con parole
molto calde riguardo al dialogo, per quest’avvicinamento tra l’Oriente e l’Occidente.
Poi si è espresso anche dal punto di vista artistico per dare appoggio ai nostri sforzi
in favore del nostro patrimonio culturale. Non si tratta soltanto del patrimonio culturale
degli ortodossi di Cipro ma anche degli armeni, dei maroniti ed anche il patrimonio
culturale degli ebrei è stato distrutto e saccheggiato dai turchi. Non si tratta soltanto
di un attacco della Chiesa di Cipro ma di tutto quello che non è turco. Tutto quello
che non è turco, nella parte occupata, è destinato a sparire e noi dobbiamo fermare
questo tipo di politica. Credo che il Santo Padre farà di tutto per aiutare a fare
qualcosa sia per il problema di Cipro ma anche per la salvaguardia del patrimonio
culturale.