Il Papa a Nicosia: la verità morale guidi la politica e la diplomazia al servizio
del bene comune
La verità morale guidi la politica e la diplomazia al servizio del bene comune: è
l’esortazione di Benedetto XVI nell'incontro svoltosi con le autorità civili e con
il corpo diplomatico al Palazzo presidenziale di Nicosia. L’intervento del Papa ha
fatto seguito alla visita di cortesia al presidente della Repubblica, Demetris Christofias,
il quale ha auspicato che Cipro diventi “un modello della civiltà del vivere insieme”,
“punto d’incontro per tanti popoli e culture”. In occasione della visita, il Papa
ha deposto una corona di fiori ai piedi del monumento all'arcivescovo Makarios, primo
presidente della Repubblica di Cipro. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Come
già insegnato dagli antichi filosofi greci, ha detto il Papa, la rettitudine morale
e il rispetto degli altri sono essenziali per il bene di qualsiasi società. Benedetto
XVI si è soffermato su cosa significhi praticamente “rispettare e promuovere la verità
nel mondo della politica e della diplomazia”. Come, si è chiesto, la ricerca della
verità può “recare un’armonia più grande alle tribolate regioni della terra”:
“Firstly,
promoting moral truth means acting…”
“Prima di tutto – ha detto
– il promuovere la verità morale significa agire in modo responsabile sulla base della
conoscenza dei fatti reali”. Ha così invitato i diplomatici “ad innalzarsi dal proprio
modo di vedere gli eventi” per acquisire una visione oggettiva. Quanti sono chiamati
a risolvere una determinata disputa, ha aggiunto, sono in grado di “promuovere una
genuina riconciliazione” nel momento in cui afferrano la verità piena di una questione.
Un secondo modo di promuovere la verità morale, ha proseguito, “consiste nel destrutturare
le ideologie politiche che altrimenti soppianterebbero la verità”. Le esperienze tragiche
del XX secolo, ha osservato il Pontefice, hanno “posto in evidenza l’inumanità che
consegue dalla soppressione della verità e della dignità umana”:
“In
our own day, we are witnessing attempts to promote…”
“Anche ai giorni
nostri – ha evidenziato – siamo testimoni di tentativi di promuovere pseudovalori
con il pretesto della pace, dello sviluppo e dei diritti umani”. Ricordando il suo
discorso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il Papa ha richiamato “l’attenzione
sui tentativi di certi ambienti di reinterpretare la Dichiarazione universale dei
Diritti dell’uomo al fine di soddisfare interessi particolari, che avrebbero compromesso
l’intima unitarietà della Dichiarazione e l’avrebbero allontanata dei suoi intenti
originari”. Infine, ha messo l’accento sull’impegno a “fondare la legge positiva sui
principi etici della legge naturale”:
“Individuals,
communities and states…”
“Individui, comunità e Stati – ha avvertito
– senza la guida di verità morali oggettive, diverrebbero egoisti e senza scrupoli,
ed il mondo sarebbe un luogo pericoloso per viverci”. Quando le politiche sono in
armonia con la legge naturale, ha aggiunto, “allora le nostre azioni diventano più
fondate e portano ad un’atmosfera di intesa, di giustizia e di pace”. Nel suo discorso
il Papa ha citato Platone, Aristotele e gli stoici. “Per loro e per i grandi filosofi
islamici e cristiani che hanno seguito i loro passi – ha detto – la pratica della
virtù consisteva nell’agire secondo la retta ragione”. D’altronde, ha concluso, “l’obbligazione
morale non dovrebbe essere vista come una legge che si impone da se stessa dall’esterno”,
ma come “un’espressione della sapienza di Dio, alla quale la libertà umana si sottomette
con prontezza”.