2010-06-05 15:37:45

Bloccata da Israele senza incidenti la nave umanitaria irlandese pro-Gaza


A pochi giorni dal blitz israeliano sul traghetto turco Mavi Marmara, tutt'altro che archiviato col suo corredo di morti e polemiche, un'altra nave di attivisti filopalestinesi si è spinta in direzione della Striscia di Gaza, decisa a sfidare il blocco imposto da Israele all'enclave controllata dagli integralisti di Hamas. Si tratta di un battello irlandese, denominato "Rachel Corrie", salpato in ritardo rispetto alla "Freedom Flotilla" intercettata lunedì scorso. La nave è stata fermata da Israele senza incidenti. Da Tel Aviv, però, non ci sono ancora conferme. Il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3

 

La tv israeliana Canale 2 ha confermato che forze militari hanno preso possesso senza scontri della Rachel Corrie. L'abbordaggio, secondo l'emittente, è stato “pacifico” e la nave viene ora dirottata verso il porto israeliano di Ashdod, nel sud di Israele. I passeggeri a bordo sono incolumi. Stamani, ai giornalisti il capitano Shalicar, dell'Ufficio stampa delle Forze armate israeliane, aveva dichiarato che se la nave irlandese, con a bordo aiuti e attivisti filo-palestinesi, avesse continuato a puntare verso la Striscia di Gaza, le forze israeliane “non avrebbero avuto altra scelta se non quella di abbordare la nave”. Ma l’ufficiale aveva confermato l’impegno a contattare l'equipaggio per chiedere di cambiare la rotta verso Ashdod. “Israele - aveva aggiunto - non ha problemi a far attraccare la Rachel Corrie ad Ashdod e ad aiutare poi l'equipaggio a trasferire gli aiuti a Gaza” via terra. Alle prese con le pressioni internazionali e gli affondi sempre più duri della Turchia, Israele dunque non apre a concessioni in tema di embargo su Gaza. Tel Aviv ha imposto severe restrizioni attorno alla Striscia di Gaza, dopo che gli islamico-radicali di Hamas hanno assunto pieno controllo e potere, nel 2007, con la vittoria alle elezioni a Gaza del 2006. Gli attivisti, tuttavia, considerano illegittimo tale blocco, la cui revoca è chiesta con crescente insistenza anche da diversi attori della comunità internazionale. Oggi, è intervenuta l'Alto commissario dell'Onu per i Diritti umani, Navi Pillay: il blocco israeliano della Striscia di Gaza è illegale – ha affermato - e va rimosso. 

 

Pakistan, i nubifragi uccidono 13 persone. Timore per l’arrivo di un uragano

Tredici persone sono morte per il violento nubifragio che ha colpito il Pakistan e procurato il crollo di alcune case, interruzioni di corrente elettrica e disagi nei trasporti in particolare a Lahore, capitale della regione del Punjab nel nordest. Nelle prossime ore, è atteso l'arrivo del ciclone tropicale Phet. Dopo aver colpito la costa dell'Oman, l’uragano si sta dirigendo verso le provincie del Sindh e Baluchistan, a sud-ovest del Paese. Secondo i metereologi, è ancora molto potente e potrebbe abbattersi sulla città portuale di Karachi, la più grande metropoli packistana, con venti a oltre 100 chilometri orari di velocità. La protezione civile, l'esercito e la marina sono in stato di massima allerta. Le autorità provinciali hanno ordinato l'evacuazione di decine di migliaia di persone dai distretti costieri di Thatta e Badin.

 

Commissione Ue: “seri progressi” dell’Ungheria, esagerazioni di un rischio "default"

Dopo le dichiarazioni allarmate di ieri sulla situazione economica in Ungheria e il contraccolpo sulle Borse, oggi la Commissione europea interviene ridimensionando le preoccupazioni. E il segretario di Stato ungherese bacchetta il portavoce del governo che aveva parlato ieri di rischio. Il servizio di Michela Altoviti:RealAudioMP3

 

“Le preoccupazioni dei mercati su un default dell’Ungheria sono oggettivamente esagerate''. E’ quanto sostiene il commissario europeo agli Affari monetari, Olli Rehn al termine del G20 dei ministri finanziari a Busan in Corea. Ieri, il fiorino ungherese è arrivato a perdere il 2,1% contro l'euro e i "credit default swap" sul debito ungherese sono balzati di 69 punti base a 391,5 punti. Inoltre, il portavoce del premier, Peter Szijjarto, ha affermato che la situazione dell’economia è grave tanto che non risulta esagerata la previsione di un crac finanziario per il Paese. Il commissario dell’U, Rehn, si dice invece convinto che l’Ungheria proseguirà sulla strada della crescita che ha intrapreso, spiegando che il Paese “ha compiuto progressi significativi negli ultimi anni per risanare i conti pubblici ed è sulla via della ripresa, avendo ridotto il deficit di più del 5% tra il 2006 e il 2009”. E sempre oggi, interviene anche il segretario di Stato ungherese, Mihaly Varga: il governo di Budapest può finanziare la propria spesa, afferma, aggiungendo che le dichiarazioni di ieri sul possibile default del Paese sono state ''sfortunate''. 

 

Manifestazioni oggi in Grecia contro gli annunciati tagli alle pensioni

Alcune migliaia di persone sono scese oggi di nuovo in piazza in Grecia contro il piano di austerità e per cercare di fermare la riforma delle pensioni che il governo si prepara a portare in parlamento. Le manifestazioni odierne, non particolarmente massicce, sono il preludio a un preannunciato nuovo sciopero generale, il quinto contro le misure di rigore, quando arriverà in parlamento, verosimilmente entro la fine del mese, il progetto di legge sulla riforma delle pensioni.

 

La marea nera arriva in Florida

Frammenti di catrame sono stati rinvenuti sulla spiaggia vicino a Pensacola, in Florida. Squadre di decontaminazione stanno effettuando controlli lungo la costa al confine con l'Alabama per accertare se provengano dalla marea nera della Bp. Intanto, l'ultima manovra di contenimento della perdita pare funzionare: il tappo collocato nel braccio del pozzo nei giorni scorsi sta permettendo di raccogliere mille barili di greggio al giorno, che comunque rappresenta un decimo di quanto fuoriesce. L’ha annunciato la Guardia Costiera. E le critiche di Obama sono dure nei confronti del colosso petrolifero: il presidente americano attacca la Bp per aver speso 50 milioni di dollari in pubblicità per ricostruirsi un'immagine dopo l'incidente causato e per non aver ancora revocato i piani che prevedono di pagare i dividendi agli azionisti. Obama ribadisce inoltre il suo impegno ad assicurarsi che “Bp paghi ogni singolo centesimo dovuto alla gente sulla costa del Golfo”. L’inquilino della Casa Bianca difende con forza la sua amministrazione dalle critiche che l'accusano di aver reagito in maniera troppo lenta al disastro. “Ci siamo mobilizzati su tutti i fronti”, dice, e precisa che è stata organizzata in questa occasione la più imponente risposta ad un disastro ambientale nella storia degli Stati Uniti. Oltre 1.900 navi e 20 mila persone stanno lavorando per ripulire l’Oceano nel Golfo del Messico. Da parte sua, la Bp ha reso noto che Tony Hayward non si occuperà più direttamente della marea nera: la gestione delle operazioni è stata affidata a Bob Dudley.





Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 156 

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