2010-06-04 14:32:53

Incontro ecumenico di Edimburgo: essere testimoni di Cristo nel mondo


Non permettere alle difficili questioni teologiche di scoraggiarci dal testimoniare oggi al mondo l’amore di Dio: ha esordito così, ieri, a Edimburgo, Dana Robert, docente dell’università di Boston e tra i maggiori esperti mondiali di storia della missione, nel suo intervento alla Conferenza missionaria mondiale che si è aperta mercoledì scorso a Edimburgo e si concluderà domenica prossima. L’evento, cui stanno partecipando 300 delegati da tutto il mondo, in rappresentanza di tutta la cristianità, celebra il centenario dall’incontro che nel 1910 segnò l’inizio del movimento ecumenico contemporaneo. Ci sono, infatti, protestanti, ortodossi, anglicani, evangelici e pentecostali, oltre, ovviamente, alla delegazione cattolica guidata dal vescovo Brian Farrell, segretario del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani. I partecipanti hanno riflettuto in particolare sulle risposte da dare all’uomo di oggi e sul mandato odierno di evangelizzazione nel mondo. Dana Robert ha sottolineato, nel suo discorso, come oggi la fede sia più che mai multiculturale, con credenti provenienti da ogni continente, e ha precisato che evangelizzare il mondo, oggi, significa essere testimoni per la nostra generazione di uomini. Come riferisce l'agenzia Sir, Olav Fyske Tveit, segretario generale del Consiglio mondiale delle Chiese, ha detto: “Essere uno in Cristo è rendere testimonianza di Cristo insieme”. La responsabilità, dunque, consiste nell’ “offrire riconciliazione all’umanità. Riconciliazione con Dio, tra gli esseri umani, con il creato. Le Chiese – ha concluso – devono essere testimoni di speranza in tempi di ingiustizia, crisi economica, violenza, tensioni tra uomini di fede e minacce ambientali”. (R.B.)








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