Bangladesh: 109 vittime per un grande incendio a Dacca
Sciagura in Bangladesh. Almeno 109 persone sono morte in un gigantesco incendio scoppiato
nel centro della capitale Dacca. Le fiamme, provocate probabilmente da un corto circuito,
hanno colpito otto edifici e una ventina di negozi. Centinaia i feriti, alcuni in
gravi condizioni, con gli ospedali che hanno faticato a curarli. Sul posto sono intervenute
anche squadre di soccorso delle Forze armate.
Cina
Ventuno
anni fa a Pechino si verificava la strage di Piazza Tiananmen, costata la vita a centinaia
di studenti uccisi dall’esercito cinese durante manifestazioni per la democrazia.
Secondo alcune fonti, il bilancio oscilla tra le 400 e le 3mila vittime. In occasione
dell’anniversario, le organizzazioni per i diritti umani hanno lanciato un appello
al governo cinese per aprire un’inchiesta sulla repressione. Il servizio di Stefano
Vecchia:
Una
giornata quasi normale a Pechino, quella di oggi, 21.mo anniversario della repressione
di piazza Tiananmen. Poche uniformi sulla piazza e pochi segnali di dissenso come
la minuscola protesta di alcuni artisti, lunedì scorso su una piazza, che si perdono
nello stretto controllo delle forze di sicurezza, ma anche nella crescita tumultuosa
del Paese e nel suo sostanziale disimpegno. Il quotidiano di Canton, che ha pubblicato
pochi giorni fa una vignetta che ricordava la storica foto dello studente che sfidava
i carri armati, è stato tolto rapidamente dalla circolazione. Ieri, ancora una volta,
il governo cinese ha indicato di non volere in alcun modo rivedere la propria posizione
sui fatti del maggio-giugno 1989. In un incontro con la stampa, la portavoce del Ministero
degli esteri, Jiang Yu, ha ribadito che non ci sono elementi per cambiare la versione
ufficiale, ovvero quella di una rivolta provocata da un gruppo di studenti che ha
costretto a un intervento duro ma necessario delle autorità. Sola voce di una certa
consistenza, discordante con la versione ufficiale dei fatti e delle conseguenze della
repressione che secondo le stime fece almeno tremila morti, è quella delle madri di
Piazza Tiananmen che non hanno mai smesso di chiedere giustizia per la morte dei loro
figli. Anche in questi giorni si sono fatti avanti 128 familiari di quanti hanno perso
la vita a Pechino per chiedere che sia pubblicata la lista completa delle vittime
e che siano identificati e puniti i responsabili del massacro.
Giappone
Naoto
Kan è il nuovo primo ministro giapponese. Il parlamento lo ha eletto oggi, subito
dopo la sua designazione alla guida del Partito democratico. Prende il posto di Hatoyama
che si è dimesso ieri, dopo neanche nove mesi al potere, a causa delle polemiche scaturite
in seguito alla decisione di mantenere la base militare americana di Okinawa. La nuova
squadra di governo sarà presentata martedì prossimo. Il neo premier ha spiegato di
voler valutare meglio l’assegnazione dei ministeri chiave.
Marea
Nera
Il presidente statunitense, Barack Obama, è nuovamente in Louisiana
per seguire da vicino le operazioni di contenimento della marea nera. Annullati i
suoi viaggi in Indonesia e Australia, previsti per la metà del mese, il capo della
Casa Bianca si è detto “furioso” per la situazione. Il governo statunitense ha annunciato
che il colosso petrolifero BP dovrà pagare 69 milioni di dollari per i danni. In mare,
intanto, prosegue l'ennesimo tentativo di sigillare il pozzo, che stavolta sembrerebbe
funzionare.
Iran
Prova di forza del regime in
Iran, in occasione del 21.mo anniversario della morte dell’ayatollah Khomeini. La
folla, riunita in un mausoleo a sud di Teheran, ha impedito l’accesso alla struttura
al leader dell’opposizione, Karrubi. Fischi invece all’indirizzo del nipote dell’ayatollah,
Hassan Khomeini, che in questi mesi ha mostrato simpatia nei confronti dei riformisti.
L’opposizione, intanto, ha chiesto alle autorità il permesso di tornare in piazza
il 12 giugno, ad un anno dalle contestate elezioni del 2009. Sul fronte internazionale,
infine, la Casa Bianca si è detta convinta che la prossima settimana il Consiglio
di Sicurezza dell’Onu sarà in grado approvare nuove sanzioni contro il programma nucleare
iraniano.
Afghanistan, termina la jirga
In
Afghanistan, giornata conclusiva della jirga, l’assemblea consultiva di pace
del Paese che ha riunito in questi giorni 1600 delegati. Si lavora per la stesura
del documento finale, che contiene proposte per avviare il dialogo con l’opposizione
armata e che sarà consegnato al presidente Karzai in arrivo alla plenaria.
Grecia
Il
premier greco, Papandreou, ha avvertito che se la classe politica non riuscirà a ridare
al popolo fiducia nel diritto e nella giustizia, si rischia una rivolta contro il
sistema. Davanti al parlamento, il primo ministro ha invitato l’opposizione a collaborare
con l’esecutivo.
G20
Al via oggi i lavori del
G20 finanza a Busan, in Corea del Sud. Al centro dell’appuntamento la situazione greca,
che rischia di rallentare la ripresa, e la raccomandazione di monitorare i deficit
di bilancio degli Stati. Obiettivo della riunione, la definizione delle nuove regole
della finanza in vista del vertice di fine mese in Canada.
Corea
del Nord - Birmania
Gli Stati Uniti hanno espresso preoccupazione per i
“crescenti” legami militari fra la Birmania e la Corea del Nord. Per questo, ha assicurato
il portavoce del Pentagono durante un vertice sulla sicurezza in Asia, Washington
farà di tutto per assicurare che l’embargo dell’Onu sulle esportazioni di armi a Pyongyang
venga rispettato. Media americani, attraverso rivelazioni di un ufficiale birmano
dissidente, hanno avanzato il sospetto che la giunta militare al potere a Rangoon
stia lavorando per dotarsi di armi atomiche proprio grazie all’aiuto della Corea del
Nord.
Italia, magistratura
La magistratura italiana
ha annunciato lo sciopero contro la manovra del governo, che secondo i magistrati
contiene tagli “ingiusti” ai loro stipendi e “misure punitive” per tutto il settore
pubblico. Il premier Berlusconi ha ribadito la sua lealtà al ministro dell’Economia,
Giulio Tremonti, mentre il leder del Pd, Pierluigi Bersani, ha chiesto all’esecutivo
di ammettere gli errori.
Italia, L’Aquila
Omicidio
colposo per mancato allarme in occasione del terremoto a L’Aquila dell’aprile 2009:
questa l’ipotesi di reato per sette dirigenti della Commissione Grandi rischi della
Protezione civile, avanzata dalla procura del capoluogo abruzzese in merito al grave
sisma dello scorso anno. I destinatari del provvedimento avrebbero sottovalutato la
situazione durante l’ultima riunione che si è svolta qualche giorno prima della scossa
fatale.
Kazakhstan
Il presidente del Kazakhstan,
Nazarbaiev, ha rifiutato di firmare la bozza di legge approvata il mese scorso dal
parlamento, che gli avrebbe garantito una serie di privilegi come l’immunità penale
e la possibilità di intervenire sulla vita del Paese anche una volta in pensione.
In diretta televisiva, il presidente ha ringraziato i cittadini per la fiducia accordatagli
e ha spiegato che il leader della nazione non può essere assegnato solo sulla base
di atti legislativi. Il parlamento kazako ha convocato oggi una seduta d’emergenza
per decidere sul da farsi. (Panoramica internazionale a cura di Eugenio Bonanata)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 155
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