2010-06-02 14:26:16

"Tutti indietro": Laura Boldrini raccoglie in un libro storie di migrazioni e umanità


“Un’opera che è già storia, con i suoi abissi di dolore, persecuzione, violenza e morte, ma anche con le vette della pietà umana che si fa solidarietà, aiuto, condivisione”. Sono le parole con le quali mons. Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i migranti e gli itineranti ha voluto commentare il libro di Laura Boldrini, portavoce dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, dal titolo “Tutti indietro”, durante la presentazione del testo, ieri a Roma. Un libro che raccoglie le tante storie del dolore di uomini e donne in fuga. C’era per noi Linda Giannattasio.RealAudioMP3

 

I racconti di violenza, di disperazione, ma anche di solidarietà e accoglienza, raccolti nel libro “Tutti indietro”, sono stati i protagonisti dell’intervento di mons. Marchetto, che è tornato anche sul tema dei respingimenti e delle leggi internazionali. Molti si adoperano per l’osservanza delle leggi, ha detto, ma vi è in tanti Paesi, anche in Europa, uno scivolamento verso livelli inferiori di protezione dei perseguitati. Credo che il titolo del volumetto “Tutti indietro” - ha detto – voglia dire proprio questo: nel non rispetto della legislazione internazionale sui rifugiati, sul respingimento dei possibili richiedenti asilo, tutti arretriamo e scendiamo di qualche gradino nella nostra umanità. Ma “Tutti indietro” - ha ribadito - significa per tutti la stessa soluzione, a prescindere dalle cause che stanno alla base della fuga di ciascuno. Una sentenza unica e sbrigativa, senza appello. 

 

“E’ bene sottolinearlo, perché in genere, quando si parla di migranti, non si fanno distinzioni. E se noi parliamo di rifugiati, per esempio, molti dicono “migranti” e invece sono migranti forzati. Per cui c’è tutta una legislazione internazionale, umanitaria, che dobbiamo cercare di rispettare e di portare avanti. Ci sono degli Stati, dei Paesi, che accolgono, per cui bisogna incoraggiare questa visione”. 

 

Mons. Marchetto ha poi sfogliato idealmente le pagine del libro, ricordando la storia di Sayed, ragazzo afghano, e dei bambini blu, del giovane ghanese, che nuota seguendo il volo lento di un uccello. Laura Boldrini - ha sottolineato, inoltre, mons. Marchetto - scrive poi dell’Italia della solidarietà, fatta di uomini e donne che in circostanze straordinarie, in mare per esempio, o nella vita quotidiana, in rapporto con immigrati o rifugiati, fanno integrazione, costruiscono il futuro. Non ci si può abituare al dolore dell’umanità - ha ribadito mons. Marchetto - e ciò dovrebbe essere ancor più vero per i cristiani. Ma cosa lasciano e quale significato hanno le storie e il dolore di queste persone, costrette a scappare? Ascoltiamo il commento di Laura Boldrini

 

“Tutte le storie sono un mondo, un universo incredibile. Quello che queste persone passano va al di là di ogni immaginazione. Per cui, il tentativo che io faccio è di dar voce a queste persone, che invece, purtroppo, vengono spesso rappresentate come una minaccia alla nostra sicurezza, ma sono loro persone che chiedono protezione, persone in pericolo. E quindi, credo anche che la cosa migliore da fare, per uscire da questo tunnel della paura, sia conoscere chi magari ha un’altra cultura o un’altra religione e che però viene da noi in alcun modo per farci del male, ma magari per darci qualcosa”.








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