Il vicario apostolico di Comores: al servizio di una Chiesa silenziosa ma operosa
“Una presenza silenziosa ma attiva che vuole testimoniare con le opere concrete che
l’umanità tutta è amata da Cristo”. È questo il ritratto della Chiesa delle isole
Comores che emerge dalla parole rilasciate alla Fides da mons. Charles Mahuza Yava,
primo vicario apostolico dell’Arcipelago dell’Oceano Indiano, che verrà ordinato Vescovo
il 19 giugno, in una cerimonia a cui prenderanno parte il Capo dello Stato , il Primo
Ministro e diversi Ministri dell’Unione delle Comores. La nomina arriva dopo che il
primo maggio scorso Papa Benedetto XVI ha elevato l’amministrazione apostolica delle
Comores al rango di vicariato apostolico. Il vicariato comprende l’Unione delle Comores,
Stato sovrano formato da tre isole, più Mayotte, che è rimasta legata alla Francia.
Mons. Yava descrive una “Chiesa cattolica molto apprezzata dalla popolazione locale
che è interamente musulmana, per le attività caritative e di promozione umana”. “Mentre
a Mayotte la laicità dello Stato riconosce la libertà religiosa di tutte le confessioni,
nelle Comores vige l’Islam di Stato, per cui la Chiesa cattolica non può nemmeno suonare
le campane per annunciare le funzioni religiose” spiega il nuovo vicario apostolico.
“Offriamo però la nostra testimonianza dell’amore di Cristo verso tutta l’umanità
con la nostra opera di assistenza umanitaria – aggiunge il prelato -. In particolare
l’ospedale cattolico dell’isola di Gran Comore è molto apprezzato dalla popolazione,
per il livello delle cure e l’abnegazione del personale”. “Non potendo fare proselitismo
i 6mila cattolici del Vicariato sono costituti da immigrati, in gran parte malgasci,
e da cittadini francesi che abitano a Mayotte. Abbiamo solo un comoriano che si è
convertito al cattolicesimo, prendendo il nome di Jesus. La scelta ha però comportato
per lui l’allontanamento dalla famiglia e dall’asse ereditario”, conclude il vicario
apostolico dell’arcipelago delle Comores. La presenza missionaria nelle Comores è
iniziata intorno al 1935, con i Gesuiti, seguiti dagli Spiritani, dai Cappuccini e
infine dalla Società del Divin Salvatore (Salvatoriani). Attualmente il Vicariato
apostolico è servito da 5 Salvatoriani (tre sacerdoti religiosi congolesi, un sacerdote
religioso belga, un fratello tanzaniano ed uno congolese) e da un sacerdote religioso
indiano delle Missioni Estere di Parigi (Mep), ai quali si aggiungono le Missionarie
della Carità e le Suore della Divina Provvidenza. (M.G.)