Cuba: iniziato il trasferimento dei prigionieri politici
Un comunicato stampa dell’arcidiocesi dell’Avana conferma che ieri il cardinale Jaime
Ortega, arcivescovo della capitale, è stato informato nel corso della giornata dalle
autorità cubane che era cominciato il trasferimento dei primi prigionieri politici
in carceri vicine ai loro rispettivi luoghi d’origine o dove risiedono i familiari,
così come si era discusso con le autorità ecclesiastiche dell’isola giorni fa. La
nota elenca le prime sei persone trasferite (tre a Matanzas, uno a las Tunas e due
all’Avana). La misura era attesa da diversi giorni dopo che sulla questione si era
parlato in un incontro durato quattro ore, lo scorso 19 maggio, tra il presidente
di Cuba Raúl Castro, il cardinale Ortega e mons. Dionisio García, arcivescovo di Santiago
di Cuba e presidente della Conferenza episcopale. E’ probabile che prossimamente si
verifichino altri trasferimenti simili se la cifra di questi prigionieri, come si
sostiene da più parti, è superiore a 20. Il giornalista Guillermo Fariñas, che da
oltre 70 giorni è in sciopero della fame per chiedere la libertà di tutte queste persone,
ha detto che si “tratta di un fatto lodevole ma insufficiente” poiché, ha aggiunto,
“ne mancano altre 16”. Da quanto scrivono le agenzie internazionali, la notizia si
è diffusa rapidamente in tuta l’isola e alla sorpresa di molti si sono aggiunte reazioni
di speranza da parte di molti cubani che ritengono che si tratti di un problema fondamentale
da risolvere con urgenza. La Chiesa cattolica cubana, da diversi anni, ha seguito
la questione con particolare sollecitudine e a più riprese è intervenuta presso le
autorità per chiedere una soluzione, in particolare nel caso delle persone malate
o anziane. Il cardinale Ortega, giorni fa in risposta ad una domanda della Reuter
sul contenuto dei colloqui con il presidente Castro in merito ai prigionieri, ha osservato
che si tratta di “un magnifico inizio”, sottolineando che “queste conversazioni continueranno
prossimamente”. “Quando si dice che abbiamo discusso su affari d'interesse nazionale
– ha aggiunto - dovete pensare che tra questi ci sono le Dame vestite di bianco e
i prigionieri. Non è una vicenda conclusa. La stiamo trattando”. “La questione dei
prigionieri è in discussione - ha concluso il cardinale - ma non posso anticipare
date concrete, gesti concreti, ma confermo che il tema è in discussione e si tratta
seriamente”. Lo scorso 22 maggio il governo cubano aveva informato il cardinale Ortega
che la sua prima decisione al riguardo era il trasferimento dei prigionieri in carceri
più vicine al loro luogo d’origine e, nei casi necessari, in ospedali. E’ da allora
che si attendeva l’avvio dell’operazione sulla quale ora arriva la conferma ufficiale.
(A cura di Luis Badilla)