Argentina: colletta nazionale della Chiesa per costruire una "patria senza esclusi"
Il 12 e 13 giugno si svolgerà in tutte le diocesi dell’Argentina, come accade tutti
gli anni, la Colletta nazionale della chiesa locale. Quest’anno avrà come motto: “Per
costruire insieme una patria senza esclusi”. Ieri, il Presidente della Caritas argentina,
il vescovo di Merlo-Moreno mons. Mons. Fernando Bargalló ha illustrato alla stampa
l’organizzazione dell’evento che in quest’occasione si svolge nella solenne cornice
delle celebrazioni del Bicentenario dell’indipendenza nazionale. “Si tratta - ha
osservato mons. Bargalló - di un momento importante per il nostro cammino insieme
come Paese. Il Bicentenario ci chiama, sia personalmente sia come comunità, a porci
la domanda sui passi che non abbiamo dato come società affinché ogni persona che abita
in questo benedetto Paese possa vivere questa ricorrenza come una vera celebrazione”.
In questa prospettiva, ha spiegato il presule, la Colletta nazionale 2010 vorrebbe
incentrare il suo messaggio sul bisogno di capire che occorre “costruire insieme una
patria senza esclusi. Dire ‘insieme’ - ha poi precisato - significa mettere l’accento
in un proposito comune che si sostiene sulle fondamenta che definiscono e identificano
la nazione. Inoltre - ha proseguito -, ‘insieme’ è l’unica strada, oltre le differenze,
che ci può permettere di realizzare i nostri sogni”. Spiegando l’uso della parola
‘patria’ mons. Fernando Bargalló ha osservato che si desidera sottolineare l’appartenenza
ad una medesima terra natale, ove tutti siamo cresciuti e dove ci sono le radici dei
nostri antenati. Una patria che, inoltre, Dio ha riempito di risorse naturali affinché
a nessuno manchi il pane quotidiano”. Sono questi i concetti fondamentali che la Colletta
desidera divulgare e sono queste le idee che ciascun argentino deve tenere presente
quando farà la sua offerta. Il denaro aiuta a finanziare molti progetti e opere d’interesse
comunitario, ma ciò che conta è che attorno alle offerte si viva una coscienza condivisa
sul futuro del Paese, ha ricordato il presule che poi ha voluto spiegare anche l’importanza
del lavorare perché non vi siano esclusi nella società argentina. Per la Chiesa “essere
un escluso è qualcosa di più che non avere ciò che è essenziale; significa essere
o stare fuori dal sistema sociale, dallo spazio politico, economico e culturale. Chi
è escluso è al margine delle decisioni, della partecipazione, dei rapporti sociali,
dalle opportunità di crescita. Chi è escluso non ha un luogo nella società; avanza,
non conta, e così diventa invisibile. Purtroppo, ha detto con amarezza mons. Fernando
Bargalló, in Argentina “ci sono ancora molte persone che sopravvivono in una situazione
di oblio ed esclusione”. Di fronte alla sfida di un Paese che desidera costruirsi
senza esclusioni “è necessario il contributo di tutti”, ha concluso il presule osservando
che fare una nazione senza nessun escluso, implica che ora, sin da oggi, tutti, anche
coloro che la società emargina sono chiamati a prendere parte nel medesimo compito:
“Siamo corresponsabili del destino della nazione”. (A cura di Luis Badilla)