Rapporto sui preti e Internet: i sacerdoti puntano sulle nuove tecnologie per l’evangelizzazione
“Sacerdoti e Internet”: è il titolo di un rapporto dedicato all’uso della Rete da
parte dei sacerdoti di tutto il mondo. Condotta nell’ambito dell’Anno Sacerdotale,
la ricerca realizzata dall’Università della Svizzera italiana e dal Pontificia Università
della Santa Croce, è stata illustrata stamani nella Sala Marconi della Radio Vaticana.
All’evento ha preso parte anche il cardinale Claudio Hummes, prefetto della Congregazione
per il Clero. C’era per noi, Alessandro Gisotti:
Che cosa
i sacerdoti fanno nella rete e quali sono le loro attitudini verso le tecnologie digitali?
Muove da queste due domande la ricerca demoscopica su “Sacerdoti e Internet”, che
ha coinvolto circa 5 mila presbiteri di 117 Paesi. Particolarmente significativi alcuni
dati: il 94 % degli intervistati afferma di accedere ad Internet quotidianamente e
il 46 % aggiunge che utilizza il web per raccogliere materiale per le omelie. Per
il 94 % inoltre l’uso delle tecnologie digitali migliora la formazione del clero.
L’85 per cento del campione ritiene inoltre la Rete uno strumento utile per informarsi.
Ancora, per il 52 per cento dei sacerdoti del campione, Internet è molto utile per
diffondere il messaggio cristiano e oltre il 72 per cento ritiene le nuove tecnologie
adatte alla inculturazione della fede nel mondo di oggi. Quasi l’80 per cento del
campione utilizza il web per comunicare con le persone, mentre il 26 per cento utilizza
quotidianamente Facebook. In conclusione, quasi il 90 per cento dei presbiteri intervistati
ritiene molto positivo o positivo l’utilizzo delle nuove tecnologie digitali per la
propria missione sacerdotale. La Congregazione per il Clero, ha affermato il cardinale
Claudio Hummes, è molto interessata ai risultati del sondaggio per trovare nuovi metodi
di “evangelizzazione del continente digitale” come indicato dal Papa. Alla conferenza
ha partecipato anche mons. Lucio Ruiz, responsabile dell’Ufficio
Internet del Vaticano, che si sofferma ai nostri microfoni sulla sfida di Internet
per la Chiesa:
R. - La chiamata del Santo Padre è non
soltanto all’utilizzo dei mezzi, ma alla scoperta di quello che veramente è il fenomeno
di una nuova cultura. Il Papa parla di una nuova realtà, che sfida la Chiesa, che
sfida l’evangelizzazione. Quindi, per noi, avere questa possibilità di conoscere la
realtà della Chiesa oggi nei suoi pastori è molto, molto importante per vedere in
quale maniera la Chiesa ha colto o si è resa conto del cambiamento culturale.
D.
- Quali sono le sfide nell’evangelizzazione del “continente digitale”?
R.
- La prima cosa è scoprire quello che dice il Santo Padre: è una nuova cultura. Quindi,
in una nuova evangelizzazione dobbiamo imparare il nuovo linguaggio, così come facevano
i missionari quando scoprivano un nuovo luogo. Capire questa nuova cultura in atto
è vedere qual è il proprio linguaggio, in maniera che Cristo possa essere presente
nella cultura digitale. I dati che emergono dalla ricerca sono molto positivi, perché
si vede che la Chiesa non è assente. Abbiamo colto questa sfida del cambiamento culturale.