Marea nera: nuova strategia di contenimento della Bp dopo il fallimento di “Top kill”
“Top kill” non ha funzionato: non ha fermato la fuoriuscita di petrolio dell'impianto
estrattivo esploso e poi affondato nell’aprile scorso nel Golfo del Messico. La Bp
tenterà un'altra operazione, chiamata “lower marine riser package”: un piano in due
fasi: dapprima bisogna tagliare il tubo danneggiato e isolare la falla ponendovi sopra
un tappo di decine di tonnellate per bloccare le perdite. Poi si provvederà a collegare
questo cappuccio con un nuovo tubo, attraverso il quale aspirare il grosso del petrolio
e del gas fino ad una nave di appoggio in superficie. Intanto la marea nera potrebbe
però crescere circa del 20% e la credibilità del colosso petrolifero raggiungere un
nuovo minimo. La BP ha assunto una ex funzionaria del dipartimento per l'Energia americano
come capo delle relazioni con i media, nel tentativo di difendere la sua reputazione
dalle accuse provenienti dalla politica e dall'opinione pubblica.
Il presidente
della Germania si è dimesso
Il presidente della Repubblica tedesca, Horst
Koehler, ha annunciato le sue dimissioni. La decisione è legata alle sue recenti controverse
dichiarazioni sull'impegno militare della Germania in Afghanistan. Koehler, infatti,
aveva giustificato la missione con la necessità di proteggere gli interessi commerciali
del Paese all'estero. Negli ultimi giorni, la posizione del presidente era stata duramente
criticata sia dall'opposizione, sia da esponenti della coalizione (Cdu-Csu, Fdp) guidata
dalla cancelliera Angela Merkel. E venerdì scorso il ministro della Difesa tedesco,
Karl-Theodor zu Guttenberg, aveva preso le distanze dal presidente della Repubblica.
''Un Paese delle nostre dimensioni, concentrato sull'export e quindi sulla dipendenza
dal commercio estero, deve rendersi conto che sviluppi militari sono necessari in
un'emergenza per proteggere i nostri interessi - aveva detto Koehler a una radio tedesca
durante una visita in Afghanistan il 22 maggio scorso -, ad esempio per quanto riguarda
le rotte commerciali o per impedire instabilità regionali che potrebbero influire
negativamente sul nostro commercio, sull'occupazione e sui redditi''.
Presidenziali
in Colombia: il 20 giugno ballottaggio
Juan-Manuel Santos, il delfino del
presidente uscente Alvaro Uribe, è il vincitore del primo turno delle elezioni presidenziali
avvenute sabato e domenica in Colombia. Il secondo turno è in programma per il prossimo
20 giugno. Il candidato del Partito Sociale di Unione Nazionale ha ottenuto il 46,6%
delle preferenze. Tuttavia i 6,7 milioni di voti non gli sono sufficienti per evitare
il ballottaggio con Antanas Mockus, suo principale avversario e candidato del Partito
Verde, che, con 3,1 milioni di consensi degli elettori, ha raggiunto il 21,5% delle
preferenze. German Vargas Lleras, di Cambio Radicale, membro della coalizione che
ha portato Alvaro Uribe al potere, è arrivato in terza posizione con il 10% dei voti,
seguito da Gustavo Petro, il candidato della sinistra con il 9%. Santos ha beneficiato
del crollo delle violenze dei ribelli, dei maggiori investimenti in Colombia e del
diffuso supporto delle aree rurali ottenuti dal governo Uribe, che gli hanno permesso
di sopravanzare l'ex sindaco di Bogotà Antanas Mockus, contrariamente a quanto previsto
dai sondaggi che parlavano di testa a testa.
Amministrative in Georgia
Il
partito di Centro Destra del presidente Mikhail Saakashvili sembra aver vinto le elezioni
amministrative di ieri in Georgia, le prime dopo il conflitto di due anni fa con la
Russia sull’Ossezia del sud, una delle due province autoproclamatesi indipendenti.
I dati sono ancora basati in larga parte sugli exit poll. Si è votato in 64 città
e il partito Movimento Nazionale Unito ha ottenuto quasi il 70% delle preferenze a
livello nazionale. Gigi Ugulava, fedelissimo del presidente, si aggiudica un nuovo
mandato a sindaco di Tbilisi, la capitale del Paese. Secondo la Commissione centrale
elettorale, Ugulava ha ottenuto il 54% dei voti, oltre 20 punti percentuali in più
rispetto al principale sfidante, il candidato dell'opposizione Irakli Alasania esponente
di Georgia nostra – Democratici liberi. Oggi, dopo la diffusione dei risultati a spoglio
completato, è atteso il parere degli osservatori internazionali sulla regolarità o
meno del voto. Si tratta di un giudizio importantissimo per il presidente Saakashvili
che negli ultimi anni è stato accusato di autoritarismo ed irregolarità nei rapporti
con l'opposizione.
Violenta tempesta tropicale sul Guatemala: oltre 60 i
morti
Una violenta tempesta tropicale si è ieri abbattuta sul Guatemala
lasciando dietro di sè una scia di distruzione e di morte in un Paese già chiamato
a far fronte all'emergenza provocata dall'eruzione del vulcano Pacaya. La tempesta,
che i meteorologhi hanno battezzato Agatha, secondo l'ultimo bilancio ha provocato
almeno 63 morti nel Paese centroamericano. Altre 13 vittime sono state segnalate in
Salvador e una in Honduras. La furia degli elementi, inoltre, ha provocato gravi danni
anche in alcune regioni del sud del Messico. Secondo le autorità guatemalteche, Agatha
ha perso di intensità ma la popolazione è stata invitata a restare in guardia e ad
adottare tutte le precauzioni possibili perchè il Paese continuerà ad essere interessato
da forti piogge, con il pericolo di allagamenti e frane. Oltre 74 mila persone sono
state costrette ad abbandonare le loro case. Il governatore del Dipartimento di Chimaltengo,
Erick de Leon, ha detto che una cinquantina di persone sono morte nel suo distretto.
Altre 14 vittime sono state segnalate nella cittadina di San Antonio Palopo, a 160
chilometri a sud-est della capitale. Diversi fiumi hanno rotto gli argini allagando
città e campagne. Un ponte è stato spazzato via dalla furia delle acque nei pressi
di Città del Guatemala e diversi quartieri della capitale sono rimasti senza elettricità.
Vertice
UE-Russia
Con una cena informale sulle rive del Don, nella città cosacca
di Rostov, mille km a sud-ovest di Mosca, si aprirà stasera il 25/0 vertice Russia-Ue,
il primo tra il leader del Cremlino Dmitri Medvedev e la nuova leadership europea
prevista dal trattato di Lisbona. Il capo dello Stato russo sarà accompagnato dal
ministro degli Esteri Serghiei Lavrov, mentre la delegazione europea sarà composta
dal presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, dalla sua vice Catherine Ashton
(che è anche alto rappresentante per la politica estera), dal presidente della Commissione
Ue Josè Manuel Barroso e dal commissario per il commercio Karel de Gutch. Il summit
entrerà nel vivo domani. In agenda il rinnovo della partnership di cooperazione strategica,
la definizione di una cooperazione per la modernizzazione, l'abolizione dei visti,
l'ingresso di Mosca nel Wto, la sicurezza energetica ed euroatlantica, i problemi
finanziari mondiali sullo sfondo della crisi dell'euro e del G20 di fine mese in
Canada. Tra i temi in discussione anche Iran, Afghanistan, Coree e Medio Oriente,
dove potrebbe fare irruzione l'attacco israeliano ad una nave di aiuti umanitari destinata
a Gaza. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza e Michela Altoviti)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 151
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