Marea nera: fallita l'operazione "top kill", Bp tenta un nuovo piano
L’operazione "top kill", ovvero l'ultima manovra di British Petroleum (Bp) per fermare
la marea nera nel Golfo del Messico, non ha funzionato. Lo ha annunciato in una conferenza
stampa il capo dell’ufficio operativo della multinazionale, Doug Suttles, illustrando
i dettagli di un nuovo tentativo che ha già ricevuto il via libera dal governo federale.
Il servizio di Marco Guerra:
Il tappo
di fango e cemento non ha retto. Non sono bastati tre giorni di operazioni e il pompaggio
35 mila barili di fluidi nella falla per fermare la fuoriuscita di greggio che va
avanti dallo scorso 20 aprile. Si tratta del terzo fallimento dopo i tentativi della
cupola e del cosiddetto “siringone”. British Petroleum passerà subito a una nuova
tecnica per cui si è data quattro giorni di tempo. La manovra si chiama "Lower Marine
Riser Package" (Lmrp): nella sostanza si poserà un "cappuccio" sopra la supervalvola
che non ha funzionato in aprile, questo sarà a sua volta collegato alla nave di appoggio
in superficie che dovrà catturare il grosso del greggio e del gas che escono dal pozzo
danneggiato. “Un fallimento che infuria e che spezza il cuore", lo ha intanto definito
il presidente Obama, che ha inoltre ammesso che il nuovo approccio della compagnia
“non è senza rischi”, spiegando che si tratta di un metodo che non è mai stato sperimentato
prima a quella profondità. E la rabbia e l’indignazione crescono in tutta l’opinione
pubblica americana. Si sono registrate proteste in Louisiana e a New York, mentre
a Washington il Dipartimento della Giustizia sta valutando azioni legali a carattere
penale.