2010-05-30 10:51:49

La musica al servizio della pace nel Premio ispirato alla Campana dei Caduti di Rovereto. Ennio Morricone racconta la sua "Jerusalem"


Il celebre musicista Ennio Morricone ha proclamato nei giorni scorsi il vincitore della seconda edizione del Concorso internazionale di composizione “Strumenti di pace”, indetto dalla Fondazione Opera Campana dei Caduti di Rovereto. L’artista primo classificato, Andrea Portera, è risultato il migliore nello spartito per baritono e orchestra, scritto seguendo i tre versetti proposti dal Concorso, tratti dall’Antico e dal Nuovo Testamento e dal Corano e tutti inneggianti alla pace. L’opera vincitrice, assieme alla composizione “Jerusalem”, scritta per l’occasione da Morricone, saranno entrambe eseguite in concerto il 9 luglio a Rovereto. Il servizio di Alessandro De Carolis:RealAudioMP3

(Suono campana Rovereto)

Il rintocco della grande Campana è un suono che arriva dentro l’anima. La gente che ogni domenica sale sul Colle di Miravalle a Rovereto per ascoltare i 100 rintocchi della Maria Dolens sa che in quegli echi di bronzo vibra la memoria dei caduti di ogni guerra e la preghiera che i popoli scelgano per sempre il valore della fraternità. Da qualche anno, dopo gli oltre 80 trascorsi da quel primo rintocco del 4 ottobre 1925, la Campana dei Caduti – voluta dal sacerdote roveretano, don Antonio Rossaro, e fusa con i cannoni della Prima guerra mondiale – affianca la sua tipica sonorità alle arie della musica colta per diffondere il suo messaggio universale di pace. Qui, dove sono venuti in pellegrinaggio presidenti che hanno fatto la storia assieme a persone comuni che hanno a cuore ciò che la Campana simboleggia, la Fondazione che cura le attività socioculturali fiorite attorno alla Maria Dolens ha deciso di istituire un premio per giovani compositori, che sappiano interpretare attraverso le note di una partitura ciò che la Campana comunica con i suoi potenti echi. Ecco il senso del Concorso “Strumenti di pace”, che ha visto per la seconda edizione il maestro Ennio Morricone presiedere una giuria di grande prestigio – al suo fianco i compositori Salvatore Sciarrino, Jesus Rueda e Marcello Filotei, direttore artistico del Premio, oltre che il direttore d’orchestra, Michel Tabachnik – e proclamare vincitore il compositore toscano Andrea Portera, che spiega così il senso del suo lavoro, intitolato “…tre forme dell’infinito informe…”:
 
“I versetti che erano brevi e comunque essenziali, anche se molto profondi, hanno richiesto una profonda meditazione musicale. Ho cercato di essere molto musicale e di riempire di musica evocativa alcune parole chiave, come per esempio la parola ‘pace’, ripetuta in tutti e tre i versetti. Di fondo, il lavoro è stato fatto con uno slancio molto interiore. La musica tendenzialmente cerca di comunicare sia all’intelletto umano che al sentimento, all’emotività. E queste due componenti rendono un messaggio – sempre vincolato dalla musica – molto più forte, molto più immediato”.
 
Gli stessi versetti del Vangelo, della Torah e del Corano che hanno ispirato il lavoro del musicista vincitore hanno guidato la scrittura di “Jerusalem”, composta dallo stesso Ennio Morricone su commissione della Fondazione Opera Campana dei Caduti. Un canto per la pace, quello del celebre compositore, che assieme al brano di Andrea Portera verrà eseguito a Rovereto il 9 luglio dall’Orchestra sinfonica nazionale della Rai, diretta da Daniel Kawka. Ecco come Morricone spiega le suggestioni musicali evocate in lui dal suono della Campana dei Caduti:

“Quando ero ragazzo e suonavo in un’orchestra, uno dei suoni per me più straordinari, ma veramente straordinari, era quello del cosiddetto gong. E’ fatto dello stesso materiale della campana e, volendo, suona come una campana. Poi ho capito, studiando composizione, perché è il suono più straordinario che esiste: non ha gli armonici. Li ha irregolari e per questo ha un suono così straordinario, per questo mi sembrava un suono dell’aldilà, proveniente da un altro mondo. Il testo scelto da tre religioni diverse – ebraica, musulmana e cristiana, tra l’altro con lo stesso significato, quello della pace – penso sia un’idea straordinaria. L’idea del concorso è un’idea buonissima. Un’idea che unifica e fa pensare alla pace, piuttosto che a tutte le cose che dividono gli uomini”.







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