Il cardinale Ouellet: continuerò a lottare contro l’aborto nonostante le critiche
Dimezzare gli aborti in Canada e aiutare le madri a portare avanti le gravidanze.
È quanto ha chiesto il cardinale primate canadese Marc Ouellet, arcivescovo di Québec,
a una conferenza stampa in cui è tornato a parlare del tema che nei giorni scorsi
lo ha visto al centro di vivaci polemiche nel Paese. Intervenendo a un convegno pro-life
– lo ricordiamo – il porporato aveva sostenuto che l’aborto è un crimine ingiustificabile.
All’ondata di critiche dal mondo politico e dei media, il cardinale Ouellet – riferisce
l’agenzia Cns - ha replicato che non si farà intimidire e che continuerà a denunciare
il crimine dell’aborto: “Non lascerò le cose come stanno. C’è un legittimo dibattito
sulla promozione della vita umana, sul rispetto per i bambini non nati”, ha detto.
Alla conferenza stampa egli ha criticato l’alto numero di aborti nel Paese (100mila
all’anno) e la mancanza di una legislazione chiara in materia. “Il dibattito sull’aborto
è aperto e non dobbiamo averne paura. Dobbiamo affrontarlo anche se c’è una mozione
in Québec e un primo ministro a Ottawa che vanno nella direzione opposta e si rifiutano
di riesaminare la legislazione in materia”, ha detto il porporato. Egli ha quindi
lamentato l’assenza di aiuti statali a favore delle organizzazioni pro-vita, aiuti
che sono invece garantiti alle cliniche abortiste: “Vorrei un pari trattamento per
le organizzazioni che difendono la vita”. E ha concluso: “Se ci fosse più equità
nei finanziamenti, si farebbero grandi passi avanti”. (L.Z.)