Elezioni nella Repubblica Ceca: socialdemocratici in vantaggio
Urne chiuse in Repubblica Ceca, dove 8,4 milioni di aventi diritto hanno votato ieri
e oggi per eleggere 200 parlamentari da cinquemila candidati di 25 partiti. Secondo
i primi exit poll, i socialdemocratici sono in vantaggio, ma resta il problema delle
alleanze. Ieri l’affluenza si è attestata al 62%. Il servizio di Cecilia Seppia:
Si è conclusa
poco fa la seconda giornata di voto in Repubblica Ceca, svoltasi all'ombra della crisi
greca e con la sinistra proiettata verso la vittoria. In occasione del rinnovo della
Camera dei deputati, gli elettori, più di 8 milioni, hanno votato o per sottoscrivere
gli appelli al rigore economico del centrodestra o per dare seguito alle promesse
di maggior attenzione al welfare fatte dai partiti di sinistra, con tanto di nuove
riforme di sostegno ai lavoratori, alle famiglie e ai pensionati. Una posta in gioco
che potrebbe rivelarsi decisiva per il Paese, soprattutto alla luce dei propositi
di ingresso futuro nell’eurozona. Ma difficilmente, secondo gli osservatori, da questo
voto uscirà un assetto in grado di dare alla Repubblica ceca un governo stabile, come
auspicato nei giorni scorsi dal presidente, Vaclav Klaus. Le urne nel Paese si sono
chiuse poco dopo le 14, ma per i risultati bisognerà attendere la tarda serata. Secondo
gli ultimi sondaggi, sembra praticamente certa la maggioranza relativa del Partito
socialdemocratico, guidato dal candidato Paroubek, con il 26,3% delle preferenze,
contro il 22,9% del Partito democratico civico di Necas, ma per quanto scontata appaia
una loro vittoria, molto meno potrebbe esserlo il mettere insieme un governo che tenga.
Terzi nei sondaggi risultano i comunisti al 13,1%, seguiti dal gruppo Cose pubbliche
al 12,6%. I popolari sono accreditati al 5,5%, mentre i verdi potrebbero non farcela
a superare lo sbarramento del 5%. Nessun partito sembra però avere i numeri per governare
da solo, neanche quello dei socialdemocratici, che hanno difficoltà a trovare alleati.
In tal caso, la formazione del nuovo esecutivo potrebbe essere affidata al
leader conservatore Necas. Il presidente Klaus si è detto pronto a dare il mandato
solo a un premier in possesso di un progetto vitale e con un accordo che abbia una
chance di ottenere l'appoggio in parlamento. Anche gli esperti auspicano
una maggioranza solida in grado di avviare le necessarie riforme per risanare i conti
pubblici e mettere fine a una fase di stallo che va avanti da oltre un anno, dopo
la caduta dell'esecutivo di centrodestra.
India Continua a salire
il bilancio dello scontro ferroviario di ieri avvenuto nello Stato indiano del West
Bengala. Almeno 100 le vittime, secondo gli ultimi dati dei soccorritori che continuano
ad estrarre corpi dai due convogli entrati in collisione tra Calcutta e Bombay. Oltre
200 i feriti di cui molti in gravi condizioni. Intanto continua a negare ogni coinvolgimento
ipotizzato dalle autorità, il “Comitato popolare contro le atrocità della polizia”,
movimento di ispirazione maoista i cui volantini sono stati trovati sul luogo del
disastro. Infine, preoccupa le autorità, il ritrovamento avvenuto questa mattina di
cinque bombe a bassa intensità lungo un binario nello Stato orientale dell'Orissa,
ancora chiuso al traffico ferroviario.
Marea nera: cresce l’attesa sull’esito
dell’operazione “Top Kill” Il presidente Usa, Barack Obama, ha ordinato di
triplicare la manodopera nelle coste del Golfo del Messico, minacciate dalla marea
nera fuoriuscita dalla piattaforma di petrolio una quarantina di giorni fa. Parlando
nel corso di una visita in Louisiana, il capo della Casa Bianca ha promesso che gli
Stati Uniti ''faranno tutto il possibile'' per arrestare il disastro ambientale. Cresce
nel frattempo l’attesa sull'esito degli ultimi tentativi effettuati dalla British
Petroleum per fermare la fuoriuscita di petrolio. L'operazione "top kill", che da
tre giorni sta tentando di chiudere definitivamente la falla nel pozzo, sta procedendo,
entro 24-48 ore, spiegano i vertici della compagnia petrolifera si potrà capire se
il "tappo" di fanghi pesanti e cemento possa reggere.
Thailandia Il
governo della Thailandia ha revocato il coprifuoco imposto a Bangkok e in altre 23
provincie del Paese dopo le violenze causate dai manifestanti antigovernativi, le
cosiddette “camicie rosse”, costate la vita ad almeno 85 persone, oltre duemila invece
i feriti. Secondo il premier, Abhisit Vejjajiva, che ha escluso la possibilità di
nuove elezioni entro la fine dell’anno, la situazione attualmente è sotto controllo
resta però in vigore lo stato d'emergenza.
Afghanistan In Afghanistan,
nuovo attentato terroristico contro le forze dell’ordine. Almeno cinque poliziotti
sono stati uccisi in seguito ad un’imboscata dei talebani, nella provincia sudorientale
di Paktia, uno dei veicoli su cui viaggiavano gli agenti è saltato in aria in seguito
all’esplosione di un ordigno piazzato sul ciglio della strada. Il capo della polizia
del distretto, vero obiettivo dell'attacco, è rimasto ferito ed è stato evacuato nella
base principale Usa a nord di Kabul, dove è in condizioni stabili.
Coree Tensione
incandescente tra le due Coree. Secondo Pyongyang, qualsiasi incidente nel Mar Giallo
potrebbe portare allo scoppio di un conflitto. Intanto, sull’affondamento della corvetta
militare per la quale Seul accusa la Corea del Nord, quest’ultima parla di rapporti
manipolati. Sulla vicenda è intervenuta la Russia definendo la situazione “pericolosa”.
Dal canto suo, la Cina chiede la pace nella penisola. Il premier, Wen Jiabao, si è
detto pronto a respingere ogni azione che metta in pericolo la stabilità nell’area.
Russia In
Russia, continua la lotta del governo contro il terrorismo. Tre ribelli sono stati
uccisi nella notte in Daghestan, nel Caucaso del nord, da alcuni poliziotti. Questa
mattina invece a Kaspisk, un agente è morto e un altro è rimasto gravemente ferito
nei sobborghi della città, in seguito all’esplosione di un ordigno piazzato sul ciglio
della strada, che ha fatto saltare in aria il veicolo su cui viaggiavano.
Gaza L'esercito
israeliano ha confermato di aver effettuato due raid aerei la notte scorsa sulla Striscia
di Gaza, spiegando che si è trattato di una risposta a recenti lanci di razzi Kassam
verso il sud di Israele. Obiettivi dei due attacchi, ha precisato il portavoce di
Tsahal, sono un tunnel di collegamento tra Israele e il sud della Striscia di Gaza
e una fabbrica di armi nel nord della Striscia.
Terremoto in Tibet Un
forte sisma ha colpito alle 10.30 ora locale la provincia autonoma tibetana in Cina,
nella città di Gyegu. Lo riferisce l'agenzia Nuova Cina. Al momento non si hanno notizie
di danni a persone e a cose, ma si temono vittime. La scossa, di magnitudo 5.4, ha
colpito la zona di Yushu, la stessa colpita ad aprile scorso da un disastroso terremoto
di 7.1 gradi sulla scala Richter, che ha provocato la morte di oltre 2.200 persone.
(Panoramica internazionale a cura di Cecilia Seppia)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 149
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