Beatificazione di Madre Maria Pierina De Micheli, specchio del Volto Santo di Gesù
Una figura seria e quasi ieratica, un’anima che ha conosciuto presto il dolore del
distacco dagli affetti, ma anche una religiosa impegnata nell’attività di evangelizzazione
e nell’istruzione dei più piccoli. È la venerabile Madre Maria Pierina De Micheli,
che domani sarà beatificata a Santa Maria Maggiore a Roma dal prefetto della Congregazione
delle Cause dei Santi, mons. Angelo Amato. Il servizio di Roberta Barbi: “Voglio
tutto quello che vuole Gesù, costi quel che costi”. Scriveva così nei suoi diari,
Madre Maria Pierina De Micheli, suora delle Figlie dell’Immacolata Concezione di Buenos
Aires. Milanese, ultima di tre sorelle e un fratello, tutti diventati religiosi, fin
da piccola visse in una vera e propria chiesa domestica. Molti anni dopo, della sua
Prima Comunione scriverà: “Allora vidi Gesù nell’Ostia… Paradiso in terra. Oggi, solo
per fede. Domani faccia a faccia. So che Lui mi ama”. Eppure, in un primo momento,
rifiutò la sua vocazione e tardò a vestire l’abito color del cielo con le sue regole
di castità, obbedienza e povertà, come ricorda il prefetto della Congregazione delle
cause dei Santi, mons. Angelo Amato:
“Amava Gesù
con tutto il suo cuore, ma voleva essere libera e indipendente. Ma alla fine vinse
la chiamata del Signore”.
Il dolore la toccò presto: a due anni perse
il padre, e la sua anima conobbe come poche la sofferenza interiore e le prove sfibranti
del combattimento spirituale. La sua forza saranno la fede in Dio e nella Madonna,
caratteristiche della sua santità, come sottolinea mons. Amato:
“Anzitutto
una grande devozione mariana. Appartenendo a una Congregazione chiamata Figlie dell’Immacolata,
la pietà mariana era una colonna portante della sua vita consacrata. Un’immediata
conseguenza di tale devozione è il suo grande amore a Gesù. Da quel giorno il primo
bacio sarà al Volto Santo del Crocifisso. Sarà questa la sua missione e il suo molteplice
apostolato”. Madre Maria Pierina accettò sempre con il sorriso
tutti gli incarichi che le vennero affidati: superiora prima a Milano e poi a Roma,
dedicò la sua vita all’evangelizzazione degli altri e all’istruzione dei giovani;
desiderava offrire la propria vita di preghiera e di sofferenza per la santificazione
dei sacerdoti e delle sue sorelle.
“La passione di Madre Pierina era
la santificazione propria e altrui. Invitava senza sosta le consorelle alla virtù.
‘Siamo chiamate a uno stato di santità, figliole, non a una vita buona, ma a una vita
santa. Io non voglio delle buone donne, ma delle religiose che tendano alla perfezione.
Se amate le vostre alunne, vi sacrificherete volentieri per loro. Se pensate che queste
anime sono state redente dal Sangue di Gesù, e che gli sono care, nessun sacrificio
potrà fermarvi nel cercare il loro bene”.